Dazi, Trump minaccia l’Europa: «Al 50% su auto e acciaio dal primo giugno»

Donald Trump torna ad agitare lo spettro di una guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea. In un messaggio diffuso dalla Casa Bianca, il presidente USA ha annunciato che dal 1° giugno 2025 saranno imposti dazi fino al 50% sulle importazioni europee di auto e acciaio. Il motivo? «L’Europa non può continuare a fare affari con la Cina a scapito dell’America», ha dichiarato il tycoon, che già durante il suo primo mandato aveva fatto del protezionismo economico un marchio di fabbrica.

Dazi, le ragioni della minaccia

Secondo quanto riportato dall’agenzia ANSA, Trump accusa i Paesi dell’Unione Europea di mantenere relazioni economiche troppo strette con Pechino, soprattutto nel settore tecnologico e industriale. L’annuncio arriva in un momento già delicato per i rapporti transatlantici, con Bruxelles impegnata a bilanciare le pressioni di Washington e i propri interessi economici con la Cina.

«Non permetteremo che le nostre industrie continuino a essere svantaggiate da una concorrenza sleale», ha ribadito Trump, facendo riferimento alle politiche industriali di sussidio cinese e alla riluttanza dell’Europa ad applicare restrizioni più severe nei confronti di Pechino.

Un precedente che preoccupa

L’Unione Europea teme una replica delle tensioni commerciali del 2018-2019, quando l’allora amministrazione Trump impose dazi su acciaio e alluminio e minacciò misure simili sulle automobili. All’epoca, Bruxelles rispose con contromisure su prodotti americani come il bourbon e le motociclette Harley-Davidson. Ora, con un nuovo mandato di Trump e una linea politica nuovamente incentrata sull’America First, la possibilità che si apra una nuova stagione di scontri commerciali appare concreta.

Dazi, le possibili reazioni europee

Non si è fatta attendere la reazione preoccupata delle istituzioni europee. «Stiamo valutando le implicazioni delle dichiarazioni del presidente Trump – ha dichiarato un portavoce della Commissione europea – ma l’Ue difenderà i propri interessi in modo fermo e proporzionato». Fonti diplomatiche parlano già di una possibile riunione straordinaria del Consiglio Affari Esteri per discutere una risposta coordinata da parte dei 27.

Il nodo Cina e il triangolo geopolitico

Al centro dello scontro, dunque, c’è la posizione dell’Europa nei confronti della Cina. Mentre gli Stati Uniti accusano Bruxelles di non fare abbastanza per contenere l’influenza cinese nei settori strategici, le capitali europee sono divise tra l’esigenza di proteggere l’industria e quella di mantenere aperti i canali commerciali con il colosso asiatico.

La minaccia di Trump rischia di rimettere in discussione gli equilibri dell’alleanza atlantica e di innescare un effetto domino su scelte economiche, industriali e strategiche nei prossimi mesi.