Massima sicurezza in vista dell’attesissimo conclave. Ci sono oltre quattromila donne e uomini delle forze dell’ordine in campo, sistemi anti-drone pronti ad entrare in azione, jammer per isolare le frequenze telefoniche e un doppio step di controlli per accedere in piazza San Pietro.
La macchina della sicurezza si è messa in moto già da giorni per pianificare la ‘fase 2’ che porterà all’elezione del nuovo pontefice.
Il piano è in atto da questa mattina alle 7 nella zona attorno al Vaticano. Previste accurate bonifiche e una perimetrazione di via Conciliazione, di via di Porta Angelica e piazza del Sant’Ufficio con un doppio passaggio per i fedeli: prima ai varchi più esterni di prefiltraggio e poi ai ‘check point’ permanenti attivi lungo le due ali del colonnato e dotati di metal detector.
In queste ore si susseguono le riunioni per mettere a punto il dispositivo di sicurezza che sarà flessibile: le forze dispiegate dovranno essere pronte, a vista, ad adattare le misure in base all’evolversi degli scenari. Si punta sul “lavoro di squadra” come avvenuto già in occasione delle esequie di papa Francesco.
Ma il piano sicurezza non si limiterà alla sola area del Vaticano. Sotto la lente nei prossimi giorni anche le altre tre basiliche giubilari e, in particolare, a Santa Maria Maggiore dov’è cresciuto notevolmente il flusso di visitatori e fedeli per rendere omaggio alla tomba di Bergoglio.
Intensificati nelle ultime ore, inoltre, i controlli in scali aeroportuali, ferroviari, ai caselli autostradali e nelle strutture ricettive. Proprio nello scalo di Fiumicino, uno dei principali hub coinvolti dall’arrivo in città di pellegrini, la polizia di frontiera ha arrestato un 32enne georgiano, appena atterrato da un volo proveniente da Istanbul, trovato in possesso di otto passaporti e tre carte d’identità risultati falsi.