Adolescenti online: connessi, ma attivi anche offline. Il 33% incontra rischi

In un’epoca in cui la sicurezza online dei minori è al centro del dibattito, un’indagine condotta da Altroconsumo insieme a Euroconsumers ha chiesto direttamente ai ragazzi come vivono la loro esperienza digitale. Il sondaggio, realizzato in cinque Paesi europei, ha coinvolto oltre 3.300 adolescenti tra i 12 e i 17 anni.

Il 97% dei ragazzi usa lo smartphone ogni giorno, in media per 3 ore, e un terzo supera le quattro. Nonostante ciò, la maggioranza resta attiva anche offline: l’83% pratica attività extrascolastiche almeno tre volte a settimana. L’online, quindi, non sostituisce la vita reale ma la integra. Molti giovani riconoscono il rischio di eccesso e cercano di regolarsi: il 58% trova utili strumenti di autocontrollo come il conteggio del tempo di utilizzo o la disattivazione delle notifiche.

Internet è soprattutto uno spazio di relazioni e interessi. Gli adolescenti usano la rete per cercare informazioni (100%), videochiamare (99%), guardare film o video (97%), stare sui social (92%) e giocare online (89%). Il 63% crea e condivide contenuti almeno tre volte a settimana.

Un terzo degli intervistati (33%) ha vissuto situazioni rischiose: contatti con sconosciuti, messaggi d’odio, contenuti violenti o sessuali, cyberbullismo. Tuttavia, circa la metà dichiara di sentirsi ben informata su come proteggersi. Il 30% ammette di non sapere come reagire in caso di minacce online.

Le restrizioni familiari sono diffuse, soprattutto tra i 12-14enni (91%), ma calano con l’età. Gli adolescenti riconoscono il ruolo dei genitori più che quello dei governi, ma chiedono coerenza: il 76% ritiene che “gli adulti dovrebbero limitare prima il proprio uso degli schermi”.

Il 75% dei ragazzi usa almeno quattro piattaforme social. Molti vi accedono prima dei 13 anni, spesso falsificando l’età (lo fa il 26%). Cresce anche l’ansia da like: alcuni si sentono a disagio se non ricevono notifiche o reazioni. Il gaming è diffusissimo: il 62% dice di gestire bene il tempo di gioco, ma emergono segnali di rischio di dipendenza o spesa compulsiva. Gli influencer hanno un impatto forte: il 70% dei ragazzi ha acquistato prodotti da loro consigliati, e la metà non si rende conto che si tratta di pubblicità.

Solo il 42% è consapevole che i contenuti online sono personalizzati dagli algoritmi. Pur trovando utili i suggerimenti automatici, molti temono di essere influenzati. Quasi tutti (98%) conoscono l’intelligenza artificiale e oltre la metà la usa già, ma non sempre sa riconoscere i contenuti manipolati o “finti”.

L’86% ritiene necessarie restrizioni per i minori su certi contenuti, ma preferisce misure “di default” che rendano le piattaforme più sicure fin dalla progettazione. I divieti, invece, piacciono meno: la metà approva quello sugli smartphone a scuola, ma soprattutto “per i più piccoli”. I risultati dell’indagine saranno presentati il 5 novembre a Milano e portati alle autorità italiane ed europee (AgCom, Garante Privacy, Antitrust, UE) per promuovere politiche digitali basate anche sull’ascolto dei giovani.

“Gli adolescenti chiedono protezione, non divieti – spiega Federico Cavallo, responsabile relazioni esterne di Altroconsumo –. Vogliono piattaforme responsabili, strumenti di consapevolezza e genitori presenti. È il momento di costruire insieme a loro un digitale innovativo e sicuro.”