Da Rimini, dove prende parte al Meeting di Comunione e Liberazione, il cardinale Matteo Zuppi rilancia con forza l’appello alla pace e alla responsabilità condivisa. Zuppi, confermato da Papa Leone XIV come mediatore umanitario per la restituzione dei bambini ucraini rapiti dai russi e per lo scambio dei prigionieri, interviene sui recenti tentativi diplomatici seguiti al vertice di Ferragosto tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska.
“Questo avvio di dialogo – osserva – possa davvero portare i frutti che tutti quanti desiderano. Ovviamente è un cammino, è un itinerario ma per fortuna c’è comunque un cammino. Speriamo che tutti quanti facciano la loro parte e che si possa arrivare presto alla fine del conflitto, a celebrare tutti insieme il dono della pace”.
Il cardinale non nasconde le difficoltà di fronte a una guerra che continua a lacerare vite e speranze, ma ribadisce il valore fondamentale di un atteggiamento di fiducia e resistenza interiore: “La parola da dedicare al popolo ucraino – aggiunge – è la speranza. Qualche volta di fronte a tanta sofferenza si perde la speranza e invece dobbiamo sempre guardare la speranza, che è proprio affrontare il male”.
E conclude con un appello condiviso, carico di responsabilità e desiderio di futuro: “Speriamo davvero che questo avvio di dialogo possa portare, con la responsabilità di tutti, con il concorso di tutti, i frutti che tutti in realtà desiderano”.