Dall’emergenza caldo ai temporali: come cambia il racconto meteo sui media

maltempo pioggia e vento in città

Negli ultimi trenta giorni il clima ha dominato il racconto mediatico, passando dal caldo torrido agli improvvisi temporali. Le parole più pronunciate su radio e tv? “Emergenza caldo”, “bollino rosso”, “afa”. A dirlo è il monitoraggio condotto da Mediamonitor.it, piattaforma sviluppata da Cedat 85, azienda leader nella fornitura di contenuti provenienti dal parlato, attiva da oltre 40 anni nel settore.

Secondo l’indagine, che ha analizzato i contenuti andati in onda sulle principali emittenti televisive e radiofoniche italiane tra sabato 7 giugno e lunedì 7 luglio, il termine “emergenza caldo” è stato citato 3.684 volte, con una media di una menzione ogni 12 minuti. Seguono “bollino rosso” con 2.887 citazioni e “afa” con 2.329.

A dominare l’agenda mediatica non solo il caldo in sé, ma anche le sue conseguenze concrete: lo stop al lavoro nei cantieri durante le ore più torride ha raccolto ben 1.838 menzioni. Ampia l’attenzione anche a locuzioni come “picchi di temperature” (1.796), “ondata di caldo” (1.616), “caldo torrido” (901), “caldo record” (681), “caldo estremo” (651) e “caldo africano” (641). Il protagonista delle previsioni è stato senza dubbio l’anticiclone africano Pluto, con 1.497 citazioni, superando persino “cambiamento climatico” (1.419) e i blackout causati dall’eccessiva richiesta di energia elettrica (978).

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Ma la narrazione è cambiata radicalmente nell’ultima settimana. Dal 1° all’8 luglio, complice il brusco calo delle temperature soprattutto al Nord, il meteo ha preso un’altra piega: la parola più citata dopo “caldo” è diventata “temporali”, con 2.330 menzioni, superando “afa”. Seguono “maltempo” (1.349), “nubifragi” (593), “grandinate” (436) e “raffiche di vento” (428).