Emergency aderisce alle manifestazioni per Gaza: “Non vogliamo essere complici di questo massacro”

L’organizzazione umanitaria Emergency ha annunciato la propria adesione alle manifestazioni in programma venerdì 19 e lunedì 22 settembre, indette per chiedere la fine dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza e lo stop alla corsa al riarmo. L’appuntamento di Orvieto è fissato per lunedì 22 settembre alle 9:30 in piazza Fracassini.

Le richieste avanzate dall’Ong fondata da Gino Strada sono tre: un impegno diplomatico immediato per il cessate il fuoco e il rispetto del diritto internazionale umanitario; la cancellazione del memorandum di collaborazione militare tra Italia e Israele; l’interruzione del commercio di armi e sistemi d’arma da e per Israele.

La denuncia della violenza a Gaza

“Da più di un anno raccontiamo la violenza indiscriminata esercitata contro gli abitanti Gazawi, coinvolti in una sistematica opera di disumanizzazione”, ha dichiarato Emergency. Secondo l’organizzazione, a Gaza “non esiste un luogo sicuro” e la popolazione è costretta a sopravvivere senza cibo, acqua e cure mediche.

Emergency ricorda che nei suoi 31 anni di attività non ha mai visto una brutalità simile: “Gaza City è stata distrutta e la sua popolazione è intrappolata tra bombe e macerie”.

L’impegno sul campo

L’Ong è presente nella Striscia con una clinica ad al-Qarara, nel governatorato di Khan Younis, che assiste in media 250 persone al giorno, e con una seconda struttura di medicina di base realizzata insieme alla CFTA (Culture & Free Thought Association) ad al-Mawasi, dove tra novembre 2024 e luglio 2025 sono state effettuate oltre 19.000 visite.

Emergency partecipa inoltre alla Global Sumud Flotilla con la propria nave di ricerca e soccorso, in funzione di osservazione e supporto medico-logistico.

Un appello all’Europa e all’Italia

L’organizzazione ha puntato il dito contro l’Europa, accusata di immobilismo: “La società civile è stanca delle mancate azioni concrete. Il mancato intervento europeo ha reso l’Unione complice di quanto sta accadendo a Gaza”.