La sanità Calabria rischia il collasso senza un’interlocuzione con chi lavora sul campo ogni giorno. Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, ha lanciato un allarme urgente contro il piano dell’Asp locale che prevede il trasferimento forzato di pazienti psichiatrici verso strutture al Nord Italia. Questo approccio, secondo il primo cittadino, ignora i principi di prossimità e umanità, lasciando famiglie e degenti in una condizione di profondo disagio.
Un trasferimento che ignora le fragilità
Falcomatà ha descritto il trasferimento pazienti psichiatrici come un’ingiustizia sociale che mette in discussione lo stato di diritto. Pazienti fragili e vulnerabili verrebbero strappati dai loro contesti familiari, esposti a traumi che potrebbero aggravare le loro condizioni. “Tradito ogni principio di prossimità su cui si dovrebbe fondare il servizio di assistenza”, ha sottolineato il sindaco, evocando storie di vite già segnate dalla malattia e ora minacciate da un distacco forzato.
L’Asp di Reggio Calabria sembra procedere senza considerare le ripercussioni umane. Falcomatà ha insistito sulla necessità di ascoltare il grido d’allarme dei professionisti delle strutture psichiatriche e socio-sanitarie. Questi operatori, che affrontano quotidianamente le criticità del sistema, potrebbero offrire soluzioni reali per evitare che la sanità Calabria rischi il collasso.
Verso un dialogo inclusivo
Falcomatà ha proposto un percorso immediato di confronto con tutte le parti coinvolte. Assistenti, famiglie, specialisti della salute mentale e corpi intermedi dovrebbero unirsi per individuare vie percorribili. “Occorre un’interlocuzione con chi lavora sul campo ogni giorno”, ha ribadito, puntando a un tavolo che tenga conto dei bisogni dei pazienti e delle esigenze delle loro famiglie. La migrazione sanitaria in Calabria è già un fenomeno in crescita, ma il trasferimento forzato aggiunge un elemento di ingiustizia. Falcomatà ha evocato scenari in cui pazienti psichiatrici, lontani dai propri cari, potrebbero vedere peggiorare il loro stato. Un dialogo inclusivo potrebbe prevenire questo, trasformando la crisi in opportunità per rafforzare la rete assistenziale regionale.
Un appello per la prossimità
La sanità Calabria rischia il collasso se non si interviene con urgenza, secondo Falcomatà. Il sindaco ha auspicato che l’Asp favorisca un confronto ampio, evitando decisioni unilaterali. “Non possiamo permettere che pazienti vulnerabili siano trattati come pacchi da spedire al Nord”, ha concluso, richiamando a un senso di umanità che metta al centro le persone, non le burocrazie.