Non un furto qualsiasi, ma un caso che intreccia arte, eredità e conflitti familiari. Tredici quadri che appartenevano a Gianni Agnelli non si trovano più. Non tele di provincia, ma capolavori firmati Giorgio De Chirico, Claude Monet, Pablo Picasso, Giacomo Balla, Francis Bacon. Un tesoro che vale decine di milioni di euro e che la procura di Roma ora indaga con l’ipotesi di esportazione illecita e ricettazione.
Il fascicolo è affidato all’aggiunto Giovanni Conzo e al pm Stefano Opilio. Le prime verifiche hanno già coinvolto i dipendenti storici delle residenze Agnelli, ascoltati come testimoni per ricostruire gli spostamenti dei quadri. Qualcuno ha riferito che le opere erano al loro posto fino al 2018, poi sarebbero state trasferite. Ma verso quale destinazione, resta un mistero.
Il primo dato accertato è che tre dei dipinti celebri non sono più gli originali. Al loro posto, copie fedeli custodite in un caveau al Lingotto di Torino. Sono “La scala degli addii” di Giacomo Balla, “Mistero e melanconia di una strada” di Giorgio De Chirico e “Glacons, effet blanc” di Claude Monet. Nel documento di divisione dei beni, il valore stimato era di 2 milioni per Balla, 7 per De Chirico, 4 per Monet. Tre capolavori trasformati in simulacri.
Gli altri dieci quadri svaniti completano un elenco che fa tremare il mondo dell’arte: “Nudo di profilo” di Balthus, due studi di Bacon della serie “Study for a Pope”, un’opera di Robert Indiana, un lavoro su carta di Georges Mathieu, due Picasso (“Minotaur” e “Torse de femme”), e ancora un Sargent, “A street in Algiers”. Una collezione da museo, scomparsa nel nulla.
Le opere erano divise tra Villa Perosa, Villa Frescot e l’abitazione romana dell’Avvocato. Dopo la morte di Gianni Agnelli, i beni erano passati alla moglie Marella Caracciolo, madre di Margherita. Alla sua scomparsa, Margherita ha ereditato le tre proprietà, che erano però in comodato d’uso al figlio John Elkann. Proprio da un’ispezione è nata la denuncia: “Ammanchi di beni di ingentissimo valore di proprietà del padre”, ha scritto la donna, riferendosi ai quadri.
Qui la vicenda privata diventa pubblica. Per Margherita le opere fanno parte dell’asse ereditario e dunque spettano agli eredi legittimi. Per i figli John, Lapo e Ginevra, invece, quei quadri erano stati donati dalla nonna e non rientrano nel patrimonio condiviso. Una disputa che si aggiunge alla lunga guerra legale che da anni oppone la madre ai tre Elkann.
Il sospetto degli inquirenti è che alcuni dipinti siano stati spostati all’estero senza le necessarie autorizzazioni ministeriali. Se confermato, si tratterebbe di una delle più gravi dispersioni di opere d’arte italiane negli ultimi decenni, con implicazioni penali e diplomatiche. Al momento, però, la pista resta tutta da verificare.
Il dettaglio che tre capolavori risultino sostituiti con copie rafforza l’idea di un trasferimento studiato a tavolino. Chi ha avuto accesso alle residenze, quando e come le tele siano state imballate e spostate, sono domande a cui la procura cerca risposta. Anche i caveau privati e i depositi internazionali saranno passati al setaccio.
Per l’opinione pubblica, resta l’immagine paradossale di quadri da milioni di euro rimpiazzati da repliche, conservate come se fossero autentiche. Un’ombra che alimenta sospetti e che pone l’ennesimo punto interrogativo su un patrimonio che porta con sé il peso di una dinastia.
Non è la prima volta che l’eredità Agnelli finisce in tribunale. Ma questa volta al centro non ci sono solo conti e quote societarie, bensì l’arte, simbolo universale e valore culturale. E la domanda che accompagna l’inchiesta non riguarda soltanto la legittimità delle pretese degli eredi, ma anche la destinazione finale dei capolavori: sono davvero all’estero? Sono stati venduti? O riposano ancora in qualche caveau, in attesa di riemergere?
Per ora, i magistrati camminano sul terreno delle ipotesi. Ma ogni passo aggiunge tensione a un conflitto familiare che sembra non avere fine. E il giallo dei tredici quadri spariti si affaccia come l’ennesimo capitolo di una storia che intreccia sangue, potere, eredità e bellezza.