Il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre sulla terra

Termometro

Il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre sulla terra. Il guaio è che ci stiamo quasi abituando all’emergenza, anche perché sono sempre di più gli allarmi che vengono lanciati e ogni anno diventa l’anno più caldo di sempre. Un allarme climatico senza precedenti, un record inquietante, e c’è poco da discutere, considerato che i dati ufficiali che provengono da fonti autorevoli come la NASA, segnalano un aumento medio globale della temperatura di circa +1,28 °C rispetto alla media del XX secolo (1951-1980).

Il caldo record non è più un dato ristretto ad un periodo, ad una stagione. Non è un’oscillazione temporanea. Basta considerare il decennio 2015-2024. Ebbene, questo decennio include tutti gli anni più caldi mai documentati negli archivi termici globali. 

Già il 2023 si era concluso con un record che sembrava irraggiungibile. Ma il 2024 ha alzato ulteriormente l’asticella, confermando una nuova normalità termica che sta cambiando radicalmente gli equilibri climatici del pianeta. Una cosa da approfondire bene riguarda il superamento di +1,5 °C: è vero e proprio un allarme rosso.

Questa soglia è il limite fissato dall’Accordo di Parigi del 2015, che invita a mantenere l’aumento delle temperature “ben sotto +2 °C” e di “preferibilmente +1,5 °C” rispetto all’era pre-industriale. 

Avete superato questa soglia significa essere entrati in una linea di non ritorno. La terra sta andando verso scenari climatici estremi e difficilmente gestibili. Ma tutto questo può avere pesanti conseguenze su infrastrutture, ecosistemi, agricoltura e popolazioni l in tutto il mondo.

Il 2024 è stato l’anno in cui si sono verificate numerose catastrofi che fotografano il costo reale e umano del riscaldamento globale. Vediamo quelle più drammatiche:

  • Alluvioni in Afghanistan e Pakistan (marzo-settembre 2024), causate da piogge intense che hanno provocato più di 1.000 morti, oltre alla devastazione di infrastrutture e raccolti.
  • Alluvioni in Spagna (fine ottobre – metà novembre 2024), con circa 237 vittime e danni economici superiori a 10 miliardi di euro.
  • Incendi a Madeira (agosto 2024), dove la siccità estrema e il calore hanno bruciato migliaia di ettari di foresta.

La World Meteorological Organization (WMO) ha documentato oltre 150 eventi climatici senza precedenti durante il 2024, tra ondate di calore, alluvioni, uragani e tifoni in diverse parti del mondo.

Le stime parlano di danni economici per oltre 229 miliardi di dollari e almeno 2.000 vittime dirette legate agli estremi climatici. Le temperature non sono più solo “alte”: stiamo entrando in una fase climatica nuova e pericolosa.

Per l’Italia e l’Europa questo non è un problema lontano. Anche da noi si registrano sempre più frequentemente ondate di calore eccezionali, inondazioni violente e stress idrico crescente, dimostrando che l’allarme è tanto globale quanto locale.

Il 2024 non è un episodio isolato, ma un campanello d’allarme urgente per un pianeta in rapida deriva climatica. Non si tratta più di “fare meglio”, ma di agire subito e in modo radicale per contenere i danni . Ignorare questo segnale può trasformare il pianeta in un luogo sempre più inabitabile.