«Il 3 novembre scoppierà la Terza guerra mondiale». Storia di una bufala che è diventata quasi verità

Trump e Putin

«Il 3 novembre scoppierà la Terza guerra mondiale». Questa sorta di “profezia” laica sembra più una previsione apocalittica che una notizia, ma sta spopolando sui social, rilanciata in milioni di post e video. Non mancano presunte mappe militari, discorsi attribuiti a generali e simulazioni di attacchi. Un’operazione che appare studiata a tavolino per spaventare, creare disordine e panico. Ricorda un po’ le “date della fine del mondo” che negli anni Settanta alcune sette religiose, come i Testimoni di Geova, diffondevano periodicamente. Tutte si rivelarono autentiche bufale, eppure riuscivano a circolare anche in un’epoca in cui i social non esistevano ancora.

Ma questa volta da dove nasce tutto?

L’origine porta a Richard Shirreff, ex vicecomandante della NATO in Europa. A volerla dire chiaramente: l’allarme non esiste. È una bufala costruita utilizzando un miscuglio di vecchie dichiarazioni, speculazioni e ricostruzioni manipolate. Eppure la notizia continua a diffondersi in un crescendo che raggiunge quasi tutti i Paesi del mondo. Nel 2016 Shirreff pubblicò “2017: War with Russia”, non un documento riservato né una previsione, ma un romanzo politico che ipotizzava un conflitto tra NATO e Mosca per mettere in guardia l’Occidente sulla necessità di rafforzare la propria difesa. Erano gli anni in cui Putin aveva appena annesso la Crimea, e il generale voleva ammonire sui rischi di indebolire la deterrenza europea. Da quel libro, nel tempo, sono state estratte frasi decontestualizzate e riciclate, poi diffuse allo scopo di alimentare teorie complottiste.

È vero che una bugia ripetuta tante volte può diventare una verità, come ricordava Machiavelli. “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”: è la frase più celebre attribuita a Joseph Goebbels, ministro della propaganda del Terzo Reich. Negli ultimi giorni un articolo di Dagospia ha rilanciato lo scenario ipotetico elaborato da Shirreff, parlando di un “esercizio mentale” in cui un attacco informatico a Vilnius potrebbe innescare un conflitto globale. L’articolo non sosteneva che si trattasse di un fatto reale, ma sui social la narrazione è esplosa: su TikTok, X, Facebook e Telegram sono comparsi migliaia di post e clip che parlano di “profezia militare”, con milioni di visualizzazioni in poche ore. Una profezia che diventa “militare” assume il tono e la minaccia di una verità… militare. Così, da bufala a presunta verità, il passo è stato breve. In molti Paesi comincia a serpeggiare un dubbio inquietante: e se fosse vero?

La Stampa, in un’inchiesta di Lorenza Rapini, sottolinea che nessuna testata internazionale o fonte ufficiale ha riportato dichiarazioni recenti di Shirreff. Anzi, lo stesso ex generale, contattato da media britannici, ha smentito tutto. Tantomeno la data del 3 novembre 2025, il giorno in cui, secondo i complottisti, dovrebbe scoppiare la Terza guerra mondiale – quella vera, non quella “a pezzetti” di cui parlava Papa Francesco. Le analisi di Shirreff si riferiscono a rischi strategici, non a eventi imminenti. La data del 3 novembre è pura invenzione social. Ma ormai nulla ferma la bufala più bufala che ci sia, tanto che molti scrivono di voler restare a casa o addirittura non andare al lavoro quel giorno.

Come può accadere che un colossale falso diventi una mezza verità?

Il copione è ben collaudato: paura, manipolazione, viralità. In tempi di crisi e tensioni geopolitiche — tra Ucraina, Israele, Taiwan e decine di altri conflitti — le notizie catastrofiste trovano terreno fertile. Brevi video montati ad arte e immagini suggestive moltiplicano l’impatto emotivo, mentre le verifiche arrivano sempre dopo, quando ormai tutti hanno già condiviso. Tranquillizziamo tutti: nessuna Terza guerra mondiale è programmata per il 3 novembre prossimo. È tutto inventato.

L’unica guerra reale in corso da anni è quella contro la disinformazione, contro le fake news e le bufale costruite ad arte per ingannare. I governi autoritari le utilizzano per creare panico e influenzare le opinioni pubbliche. La Russia di Putin ha una lunga e sconvolgente storia di milioni di fake news diffuse per condizionare il corpo elettorale e seminare disordine nelle società democratiche. E non è certo la prima volta. La storia è piena di annunci apocalittici mai avverati: dal “Millennium Bug” del 1999 al calendario Maya del 2012, fino alle profezie di Nostradamus reinterpretate dopo ogni crisi. Le sette religiose non sono da meno: dai Testimoni di Geova che fissarono più volte la “fine” al suicidio collettivo della setta Heaven’s Gate nel 1997, convinta che una cometa li avrebbe portati in paradiso.

Negli anni più recenti, le bufale si sono moltiplicate online: dai vaccini con microchip alla presunta “Terza guerra mondiale” del 3 novembre. Cambiano le epoche, ma il meccanismo resta sempre lo stesso: paura e curiosità continuano a rendere virali anche le menzogne più assurde.

Battista Bruno