“Nella Chiesa le relazioni non rispondono alle logiche del potere ma a quelle dell’amore.” Con queste parole, Papa Francesco ha richiamato con forza la comunità ecclesiale a liberarsi dal clericalismo e dai personalismi che generano divisioni e allontanano le persone, nella sua omelia di domenica. Il Pontefice ha esortato a dire no ai “personalismi che impediscono relazioni autentiche” e alla “pretesa di essere migliori degli altri, come fa il fariseo col pubblicano, creando divisione e trasformando la Comunità in un luogo giudicante ed escludente”.
Francesco ha condannato anche l’abitudine di “fare leva sul proprio ruolo per esercitare il potere e occupare spazi”, ribadendo che la missione della Chiesa deve fondarsi sull’umiltà e sul servizio. “È al pubblicano che dobbiamo guardare”, ha detto il Papa, invitando a deporre “il clericalismo e la vanagloria” per costruire una comunità realmente fraterna. Ha quindi incoraggiato i fedeli a “sognare e costruire una Chiesa umile, che non sta dritta trionfante ma si abbassa per lavare i piedi dell’umanità”. Un messaggio chiaro e diretto, che ribadisce la visione di Francesco: una Chiesa ospitale e accogliente, non una comunità escludente o giudicante, ma un luogo dove l’amore prevale sulle logiche del potere.







