Sedersi sullo sgabello di “Belve” non è mai un gesto neutro. Lo sanno bene gli ospiti che, puntata dopo puntata, si ritrovano di fronte Francesca Fagnani e il suo modo diretto di interrogare. Martedì 2 dicembre è toccato a Maria De Filippi, che ha accettato la sfida con calma, sobrietà e quella schiettezza che da sempre la accompagna in tv. L’intervista, breve ma densissima, ha mostrato un lato inatteso della conduttrice, capace di oscillare tra ironia e fragilità con una naturalezza che ha sorpreso anche la padrona di casa.
Il rituale d’esordio della trasmissione è noto: «Che belva si sente?». Una domanda che tanti ospiti affrontano come una sorta di test identitario. Lei no. «Io la seguo e ho visto tanti che a questa domanda pensavano “dico quello, dico quell’altro”. Io le rispondo: mi sento Maria De Filippi», replica con fermezza. Una risposta semplice eppure rivelatrice del personaggio: niente metafore, niente pose, nessun tentativo di costruire un alter ego. Si sente quello che è, e da lì parte il resto dell’intervista.
Il tono si alleggerisce quando la Fagnani chiede la consueta «belvata» da rivendicare o da cui pentirsi. Qui De Filippi sfodera un aneddoto che non ha nulla della seriosità tipica dei grandi nomi televisivi. Racconta dell’adolescenza, della Vespa 50 e di una collezione di multe che diventavano sempre più numerose. Per evitare che le lettere arrivassero a sua madre, si era messa d’accordo con il portiere, Emilio, che le tratteneva di nascosto. Ma il debito cresceva, e con la paghetta insufficiente era impossibile saldarlo. Così prese un po’ di argenteria di casa, la portò da un gioielliere lontano per evitare di essere riconosciuta e la vendette per pagare le sanzioni. La scena strappa risate alla conduttrice e al pubblico, ma rivela anche una malizia adolescenziale che difficilmente si immaginerebbe nel personaggio pubblico che conosciamo.
La leggerezza però si infrange quando arriva il dettaglio che cambia tutto: tra gli oggetti portati via c’era un piccolo lingotto d’argento con inciso “1000 Miglia”, il premio che il padre aveva conquistato partecipando alla storica corsa automobilistica. «Ci teneva tanto», racconta De Filippi. La vicenda si complica quando, in famiglia, il sospetto ricade inizialmente sul fratello maggiore. Lei tace, osserva la scena, poi decide di dire la verità. Viene caricata in macchina e accompagnata dal padre dal gioielliere per confessare quanto accaduto. «Dovetti ammettere che avevo rubato… Me lo ricorderò finché campo… una figura di m….». È uno di quei momenti in cui l’intervista cambia ritmo: l’ironia resta, ma lascia spazio a un ricordo più intimo e a un imbarazzo mai del tutto superato.
Tutto però diventa diverso quando Fagnani introduce la domanda che chiude ogni puntata: chi riporterebbe in vita per due minuti e cosa gli o le chiederebbe. Questa volta il tono della conduttrice cambia immediatamente. «Posso uscire dalla regola?», chiede, come se avesse già capito che la risposta non avrebbe potuto restare entro i limiti fissati dalla trasmissione. Dice che ne riporterebbe in vita tre. Il primo è il padre: «Gli direi che è andato via troppo presto». La voce si incrina, la frase si spezza. Poi la madre, con cui ammette di aver avuto rapporti complessi, pieni di incomprensioni tipiche della giovinezza: «Ripensando a tante cose che lei ha fatto e di cui a volte io mi sono lamentata, col senno di poi ho capito il perché. Ho capito tanti perché dei suoi comportamenti». È un passaggio che mostra una De Filippi adulta, una figlia che rilegge la propria storia e concede allo spettatore una rara finestra sulle sue ferite familiari.
Infine arriva il nome più difficile, quello che lei stessa definisce «più faticoso dei due sommati»: Maurizio Costanzo. La sua voce si abbassa, rallenta, diventa quasi un sussurro. «Penso di aver fatto sempre in modo che lui non soffrisse, parlo di dolore fisico, però non so se lui all’ultimo momento ha sofferto, quindi gli chiederei questo». È una domanda che non ha risposta, l’eco di una preoccupazione che attraversa molti dei ricordi condivisi pubblicamente dalla conduttrice dopo la scomparsa del marito, avvenuta il 24 febbraio 2023. Fagnani interviene con delicatezza, osservando che la presenza di Maria sarà stata comunque una forma di conforto: «Con la sua presenza, sicuramente sarà stata una sofferenza di altro tipo, con l’amore accanto». Un commento breve, ma sufficiente a restituire alla scena un pudore necessario.
La puntata si chiude in un clima completamente diverso da quello iniziale. L’ironia lascia spazio a un dolore composto, vissuto senza teatralità. La De Filippi di “Belve” non è la professionista imperturbabile che gestisce le emozioni degli altri nei suoi programmi, ma una donna che ammette fragilità, rimpianti e timori. Forse è per questo che l’intervista, pur concentrata in pochi minuti, ha lasciato una traccia così evidente: ha mostrato una protagonista della televisione italiana libera dal suo personaggio, senza filtri, senza barriere, capace di portare in scena non soltanto ricordi leggeri, ma anche il peso di quelli che ancora fanno male.







