Mattarella vola in Estonia: visita alla base di Amari, l’avamposto italiano della NATO ai confini con la Russia

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà venerdì 10 ottobre in Estonia, per una visita ufficiale alla base militare di Amari, cuore operativo della missione NATO Enhanced Air Policing. Un viaggio altamente simbolico, che segna il sostegno dell’Italia alla difesa del fianco orientale dell’Alleanza Atlantica, in un momento di forte tensione internazionale.

Amari è un punto strategico della sicurezza europea. Situata a una trentina di chilometri da Tallinn, rappresenta l’ultimo avamposto dell’Europa prima del confine russo. Da qui, dallo scorso 1° agosto, l’Italia ha assunto la responsabilità della sorveglianza dello spazio aereo dei Paesi baltici – Estonia, Lettonia e Lituania – in rotazione con altre forze alleate. A guidare le operazioni, la Task Force Air Baltic Eagle, composta da personale dell’Aeronautica Militare e dell’Esercito, con un contingente di circa 150 uomini e donne altamente specializzati.

È una missione di pace ma di altissima vigilanza, quella che vede i nostri F-35 operare giorno e notte per garantire la sicurezza dei cieli del Baltico. Il 19 settembre scorso due caccia italiani si sono alzati in volo dalla pista di Amari per intercettare tre Mig-31 russi che avevano violato lo spazio aereo estone, in quello che i militari chiamano “scramble”, un decollo immediato d’allarme. I jet russi non avevano piani di volo registrati né contatti radio con le torri di controllo, e sono stati scortati fuori dai confini dell’Alleanza.

L’intervento, risolto senza incidenti, è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che confermano l’instabilità dell’area baltica, sempre più al centro delle manovre di deterrenza della NATO. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, l’Estonia e i Paesi vicini vivono con crescente preoccupazione l’attività militare russa ai confini, in particolare nel Mar Baltico e nella regione di Kaliningrad.

La presenza italiana in Estonia non è una novità: già dal 2015 l’Italia partecipa a turnazione alla Baltic Air Policing, ma quella di quest’anno è una delle missioni più delicate. La flotta italiana impiegata ad Amari è composta da quattro F-35 di quinta generazione provenienti dal 32° Stormo di Amendola e dal 6° Stormo di Ghedi. I velivoli, dotati delle più avanzate tecnologie stealth e radar, garantiscono tempi di reazione rapidissimi e un livello di sicurezza impareggiabile.

Mattarella incontrerà il contingente italiano per esprimere la gratitudine del Paese a chi presidia una delle aree più sensibili d’Europa. Il Capo dello Stato visiterà gli hangar dei caccia, i centri di comando e si intratterrà con il personale, accompagnato dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dal capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale Luca Goretti. Previsto anche un incontro con il presidente estone Alar Karis per ribadire la cooperazione tra Roma e Tallinn in materia di sicurezza e difesa.

«La nostra missione è una dimostrazione tangibile della solidarietà tra alleati», spiegano fonti della Difesa. «Sorvegliare i cieli baltici significa proteggere l’intera Europa, perché un confine violato qui riguarda tutti».

Oltre all’attività di pattugliamento, i militari italiani partecipano anche a esercitazioni congiunte con le forze armate dei Paesi baltici e degli altri membri della NATO. Le operazioni sono coordinate dal Comando Alleato Aereo di Ramstein, in Germania, e rispondono a un unico principio: garantire la prontezza operativa dell’Alleanza in caso di aggressione o minaccia.

La base di Amari è oggi uno snodo fondamentale per la deterrenza NATO. Dopo la guerra in Ucraina, il suo ruolo è cresciuto in modo esponenziale: ospita aerei da combattimento di Stati Uniti, Germania, Francia, Italia e altri Paesi membri, alternandosi nei turni di sorveglianza. È qui che si incrociano le rotte dell’alleanza occidentale, a poche decine di minuti di volo dal confine russo.

La visita del presidente Mattarella assume dunque un valore politico e simbolico. A venti anni dall’ingresso dell’Estonia nella NATO, la sua presenza rappresenta la conferma che l’Italia intende restare in prima linea nella difesa dei valori euro-atlantici. «Il nostro impegno nel Baltico è un segno di lealtà e responsabilità verso gli alleati», ha ricordato il ministro Crosetto. «Chi presidia quei cieli protegge anche i nostri».

Mentre la diplomazia continua a cercare spazi di dialogo, ad Amari i motori restano accesi. In un mondo in cui i confini sono tornati a essere linee di tensione, l’Italia veglia sul Baltico con discrezione e fermezza, pronta a decollare ogni volta che un radar intercetta un segnale sospetto. E venerdì, quando il presidente Mattarella saluterà i nostri piloti sulla pista di Amari, lo farà nel segno di quella vigilanza silenziosa che tiene insieme l’Europa.