Milano Fashion Week, tra regine e reginette: Bianca Balti brilla, Chanel Totti stupisce, Ferragni resiste e Gaia infiamma le passerelle

immagine creativa: Annalisa, Elodie, Bianca Balti, Lourdes Leon, Chiara Ferragni Ghali

Una settimana tra sfilate, selfie e tacchi a spillo: la Milano Fashion Week si chiude tra ritorni eccellenti, figlie d’arte promosse, e un florilegio di vip pronti a contendersi il titolo di più fotografato.

Milano è tornata a fare ciò che le riesce meglio: trasformare la moda in spettacolo. La Fashion Week si è chiusa lasciando dietro di sé un tappeto di flash, selfie e sguardi taglienti più di un paio di Manolo nuove di zecca. In prima fila, tra i più paparazzati, Bianca Balti, che da Fendi ha oscurato ogni altra presenza con un’eleganza da diva anni ’50. Al suo fianco, l’“elegante” Olly, impeccabile nel completo scuro, sembrava uscito da un servizio di Vogue Uomo. Tra sguardi complici e mezzi sorrisi, i due hanno monopolizzato i flash, trasformando il front row in un siparietto sentimentale.

Poco più in là, Levante e Naomi Watts chiacchieravano come vecchie amiche, mentre Chiara Ferragni, in completo total white, continuava a difendere il trono di regina social con il consueto armamentario di stories, filtri e micro-pause studiate per far inquadrare l’anello. Nel frattempo, Aurora Ramazzotti e Carolina Kostner ricordavano che, in fondo, anche la semplicità può essere un accessorio di lusso (ma solo se abbinata a un invito per la prima fila).

Da Jil Sander, il debutto di Simone Bellotti come nuovo direttore creativo ha portato un soffio di minimalismo, ma sul red carpet il tono era tutt’altro che sobrio. Ghali è arrivato con un completo che sembrava un esercizio di geometria futurista, Miriam Leone con la consueta grazia da icona mediterranea, e Claire Foy a ricordare che anche le regine (di Netflix) sanno giocare fuori dal palazzo.

Il premio per la comparsa più sorprendente, però, va a Lourdes Leon, figlia di Madonna, che si è presentata al défilé di Knwls con un look talmente estremo da passare quasi inosservata. Nessuno l’ha riconosciuta, e forse è stato meglio così: i riflettori, almeno per una volta, non erano sul cognome ma sull’abito.

Sfilata di Boss – Passerella. Nella foto: Marco Falcioni

E poi c’è lei, Chanel Totti, la rivelazione di questa Fashion Week. Da Iceberg ha stregato i fotografi e zittito i cinici: vestito lungo nero, borsetta turchese, stivali total black e un chignon da manuale. Un post su Instagram – “Attimi a Milano” – e boom, migliaia di like. La figlia d’arte è apparsa elegante, composta, e perfino somigliante alla madre Ilary Blasi, ma “nella versione in cui mamma si veste bene”. Promossa, con lode.

Da Luisa Beccaria è esplosa la primavera, anche se siamo a settembre. Costanza Caracciolo è spuntata tra balze e tulle come una bambola vintage, mentre Alice Sabatini pareva appena uscita da una scatola di porcellana. Il romanticismo ha invaso pure la passerella di Miss Bikini, dove Elisabetta Gregoraci ha sfoggiato un lungo abito azzurro più da cocktail a Porto Cervo che da sfilata metropolitana. Ma tant’è: l’estate, si sa, da lei non finisce mai.

Tra una sfilata e l’altra, il pubblico ha ritrovato la propria eroina pop: Gaia. Dopo i duetti bollenti con Elodie, la cantante si è presentata tra pelle, corsetti e sguardi maliziosi. Icona fetish ormai conclamata, ha scatenato applausi, sussurri e qualche fischio. Non la moda che consola, ma quella che accende.

E mentre i look si rincorrevano da un brand all’altro, Milano celebrava anche l’arte della fotografia con “Italia di Moda”, l’esposizione di Andrea Varani con la top model Ludmilla Voronkina Bozzetti alla Galleria Deloitte, ospitata nella chiesa sconsacrata di San Paolo Converso. Quarantasei scatti di pura bellezza: Ludmilla indossa creazioni firmate Armani, Dolce & Gabbana, Cavalli, Etro, e posa tra Dolomiti, Sicilia, lagune e borghi medievali. Risultato: un manifesto d’amore per la moda italiana, più potente di mille sfilate.

In città, intanto, i taxi non bastavano più e i party si moltiplicavano come le borse limited edition. Da Versace a Gucci, da Moschino a Armani, la vera gara non era sulle passerelle, ma agli ingressi: chi entrava, chi restava fuori, e chi si fingeva invitato. Il gossip correva più veloce delle modelle.

Alla fine, la Milano Fashion Week si è chiusa come sempre: con un’ovazione al talento, una spruzzata di vanità e una lunga lista di “non pervenuti”. Ma se c’è una lezione da portarsi a casa, è che la moda non ha perso la voglia di giocare. E che, tra un flash e l’altro, Milano resta la città dove l’eleganza incontra il disincanto.

Un posto dove Bianca Balti può essere divina, Chanel Totti può sorprendere, e Chiara Ferragni può continuare – anche solo per una settimana – a sentirsi ancora la regina indiscussa di tutto questo, mentre Gaia le ruba la scena con un corsetto di pelle e un sorriso da peccato mortale.