Da latitudine a latitudine del mondo, migliaia di persone si chiedono chi ha vinto il Premio Nobel per la Pace 2025. È Maria Corina Machado la vincitrice del prestigioso riconoscimento, annunciato oggi a Oslo dal Comitato Norvegese per il Nobel.
L’oppositrice venezuelana, simbolo della resistenza civile e del coraggio democratico, è stata premiata
“per il suo impegno instancabile nella difesa dei diritti del popolo venezuelano e nella transizione pacifica del Paese dalla dittatura alla democrazia”
Il Comitato ha sottolineato la sua “determinazione civile e il coraggio straordinario nel promuovere la democrazia e la dignità umana” in Venezuela.
Con questo riconoscimento, il Nobel per la Pace 2025 punta i riflettori sull’America Latina, premiando una donna che da anni si batte, a rischio della propria sicurezza, per il diritto del suo popolo a scegliere liberamente.
Come viene scelto il Nobel per la Pace
Il Premio è assegnato dal Comitato Norvegese per il Nobel, composto da cinque membri nominati dal Parlamento norvegese (Stortinget).
Ogni anno giungono centinaia di candidature, ma la lista è segreta per 50 anni.
La selezione segue tre fasi:
- Proposta di nomina da parte di accademici, parlamentari, ONG o ex vincitori.
- Valutazione da parte di esperti indipendenti.
- Decisione finale del Comitato, presa a maggioranza.
Il premio consiste in una medaglia d’oro, un diploma e una somma di denaro (11 milioni di corone svedesi, circa 950mila euro).
I candidati e i temi favoriti del 2025
Come ogni anno, i nomi ufficiali non vengono resi pubblici, ma secondo fonti internazionali e analisti, i temi favoriti del 2025 sono:
- la mediazione nei conflitti internazionali (Ucraina, Medio Oriente, Sudan);
- la difesa dei diritti umani e delle donne in contesti autoritari;
- l’azione climatica come strumento di pace globale;
- il giornalismo libero e la lotta alla disinformazione.
Negli ultimi anni il premio è andato a organizzazioni e personalità impegnate nella democrazia e nella libertà di espressione, come il Centro per le Libertà Civili (2022), Narges Mohammadi (2023) e Media for Peace (2024).
L’importanza del Nobel per la Pace oggi
Il Nobel per la Pace è spesso un riflettore geopolitico: riconosce figure che non solo contribuiscono alla pace, ma influenzano il dibattito globale. Nel contesto attuale – segnato da crisi internazionali, conflitti e nuove sfide ambientali – il premio assume un valore politico e simbolico enorme. Non è raro che la scelta del Comitato susciti dibattito e controversie, ma è proprio questa la forza del riconoscimento: mettere al centro chi costruisce ponti, dialogo e cooperazione.