Si è concluso ieri, dopo una intensa “maratona” di due giorni, il 24° Convegno ANRA – Associazione Nazionale Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali, che quest’anno ha registrato oltre 1.000 presenze, confermandosi come il principale appuntamento italiano dedicato alla cultura del rischio e alla gestione dell’incertezza.
L’edizione 2025 ha posto al centro del confronto il tema della policrisi e incertezza globale, un contesto in cui eventi economici, geopolitici, climatici e tecnologici si intrecciano generando scenari sempre più complessi per imprese e istituzioni.
«Il Convegno ANRA, anche quest’anno, ci ha ricordato che ogni voce, ogni esperienza, ogni intuizione può fare la differenza – dichiara la presidente Gabriella Fraire a chiusura del più importante evento dell’Associazione -. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di un’azione collettiva. Un impegno comune per costruire una cultura del rischio più consapevole, più integrata, più efficace e questo appuntamento rappresenta il nostro contributo a questo percorso».
La due giornate di lavori ha messo un’enfasi particolare sul coinvolgimento di voci diverse — accademici, giuristi, assicuratori, consulenti, rappresentanti di altre associazioni professionali di categoria, giornalisti, professionisti, coinvolgendo al tempo stesso speaker internazionali che in 22 sessioni durante i quali sono state condivise riflessioni e best practice su come rafforzare la resilienza organizzativa, integrare la gestione del rischio nei processi decisionali e costruire strategie sostenibili capaci di affrontare sfide sistemiche e interconnesse.
«Il risk management deve permettere alle organizzazioni non di evitare i rischi ma di prendere rischi migliori o prendere la parte migliore dei rischi: sbloccare investimenti e costruire fiducia con gli stakeholder – spiega il presidente del Comitato Tecnico Scientifico, organo ANRA predisposto alla definizione dei contenuti dell’evento, Maurizio Castelli -. Si tratta di indirizzare risorse scarse verso opportunità con il miglior profilo rischio-rendimento, e garantire continuità di fronte alle discontinuità».
L’appuntamento si conferma così un punto di riferimento per la community dei professionisti del rischio, un luogo di dialogo e confronto sui nuovi paradigmi della gestione del rischio in un’epoca di cambiamenti strutturali e interdipendenze globali.