Canale 5 cambia pelle, ma non perde il sorriso. Ai palinsesti autunnali, presentati da Pier Silvio Berlusconi, c’è di tutto: ritorni eccellenti, debutti strategici, volti che restano e nomi che saltano. Il motto è uno solo: «Fare meglio». Ma con un’aggiunta non scontata: «E dire le cose come stanno». E così, mentre si rilancia il Grande Fratello e si prepara il rientro di Simona Ventura alla guida del reality più longevo d’Italia, si fa anche piazza pulita dei format “senza senso”, con dichiarazioni al vetriolo che nessun comunicato stampa oserebbe scrivere.
Simona Ventura è la regina del nuovo GF “non vip”, che andrà in onda da gennaio: pochi concorrenti, durata massima di 100 giorni, niente ingresso a rotazione e una richiesta netta da parte dell’ad Mediaset: “Vogliamo storie vere, magari sentimentali, gente che emozioni e che resti nel cuore. Non deve essere un albergo”. In primavera, invece, tornerà Alfonso Signorini con una nuova edizione Super Vip per celebrare i 25 anni del format. Un doppio GF, dunque, pensato per recuperare centralità e – parole sue – “non scadere nel trash”.
Già, il trash. Pier Silvio ha le idee molto chiare: “I reality devono essere intrattenimento, non volgarità. Non bisogna vergognarsi della bellezza, il trash è altro: sono gli insulti, le provocazioni inutili”. E lo dice mentre silura senza pietà due format recenti: La Talpa e The Couple. “Li abbiamo fatti male. Sono brutti. Colpa degli autori. Quando ho visto la prima puntata di The Couple sono svenuto, poi mi è venuta la rabbia”.
A pagare lo scotto è Ilary Blasi, che però – sottolinea – non ha responsabilità dirette. Discorso diverso per chi, nonostante i problemi, si prepara al ritorno: Andrea Giambruno, ex compagno della premier Giorgia Meloni, è pronto a rientrare in video. “Cosa ha fatto? È un bravo giornalista. Presto dovrà e potrà tornare con qualcosa che già esiste”.
Altro nome “caldo”? Max Giusti, che per Pier Silvio diventerà “un volto di Canale 5”. Dopo il preserale ancora da definire, arriverà in prima serata con “Scherzi a Parte” e il nuovo game “Il club dell’1 per cento”. Un altro passo verso la costruzione di un prime time più familiare e riconoscibile.
La strategia passa anche per l’informazione. E qui le carte si mischiano. A partire da Gianluigi Nuzzi, che prenderà il posto di Myrta Merlino a Pomeriggio Cinque: “Mi aspetto che mantenga il programma pop ma più giornalistico”. Myrta? In stand-by, ma potrà essere ospite nei talk.
Spazio anche a Bianca Berlinguer, in arrivo su Canale 5 con un programma di inchieste da metà ottobre, e a Federico Rampini, che debutterà la domenica pomeriggio con Risiko. Non manca Silvia Toffanin, che guiderà quattro prime serate di Verissimo Speciale con più attualità, politica, sport e un tributo a Maurizio Costanzo.
E poi ci sono i sogni. Uno su tutti: Enrico Mentana. “Se va via da La7 lo prendo subito. Dimmi cosa vuoi fare e te lo faccio fare. Ho un debole per lui”, confessa Berlusconi, lasciando la porta spalancata. Più freddo il commento su Amadeus: “Non ho motivi per dirgli di no, ma neppure per prenderlo”.
Sul fronte spettacolo, tornano Pio e Amedeo, Andrea Pucci, Gigi D’Alessio (con Vanessa Incontrada) e grandi serate musicali con Elisa, Elodie, Umberto Tozzi e Alessandra Amoroso. Confermatissima ovviamente Maria De Filippi con Tu si que vales, C’è posta per te, Amici e Temptation Island.
Su Rete 4, debutta Dieci Minuti con Nicola Porro, liberamente ispirato (senza chiedere il permesso) al format di Bruno Vespa. “Se non gli fa piacere, possiamo cambiare titolo”, scherza Pier Silvio. Arriva anche Tony Capuozzo con Il Gigante, sei puntate su grandi figure storiche, mentre Tommaso Labate condurrà Real Politic, programma che Mediaset difenderà anche “davanti agli ascolti bassi”.
Italia 1 si muove sul fronte crime con Black-Out, docu-fiction condotta da Costanza Calabrese, mentre per alimentare il vivaio di Zelig, arriva Zelig On con Paolo Ruffini.
E Barbara D’Urso? Nessun annuncio, solo una battuta di cortesia: “Non ho letto la sua intervista, ma spero un giorno ci si possa chiarire”.
I palinsesti Mediaset, insomma, sembrano rispecchiare l’indole di chi li ha presentati: diretti, netti, convinti. E anche un po’ provocatori. Perché non c’è nulla di più televisivo – e personale – di un Pier Silvio che parla come fosse a cena con gli amici, mentre decide il futuro dell’intrattenimento italiano.