Social card, l’Inps pubblica le liste: 500 euro per le famiglie con Isee sotto i 15mila euro

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È una corsa contro il tempo quella che attende più di un milione di famiglie italiane. Dal 10 settembre, alle 14, l’Inps ha reso disponibili ai Comuni le liste dei beneficiari della social card 2025, il contributo statale da 500 euro annui destinato ai nuclei con Isee fino a 15mila euro. Ma la regola è chiara: il primo utilizzo della carta dovrà avvenire entro il 16 dicembre 2025, altrimenti il beneficio decade. E tutte le somme caricate dovranno essere spese entro il 28 febbraio 2026.

Gli elenchi, generati automaticamente dall’istituto, sono consultabili dagli operatori comunali, che avranno trenta giorni di tempo per verificare i requisiti di residenza e l’assenza di incompatibilità con altre misure. Al termine delle verifiche, l’Inps invierà le liste definitive a Poste Italiane, incaricata di consegnare le carte elettroniche nominative, prepagate e ricaricabili tramite circuito Postepay. In tutto sono previste 1.157.179 social card.

Il contributo non è universale. Restano infatti esclusi i nuclei che percepiscono già altre misure di sostegno al reddito, dall’Assegno di inclusione al Reddito di cittadinanza, passando per la Carta acquisti o altre forme regionali e comunali. Non potranno accedere alla misura neppure coloro che ricevono prestazioni di disoccupazione o integrazione salariale.

La carta sarà valida solo per acquistare beni alimentari di prima necessità. Niente alcolici, ma spazio a prodotti che riempiono davvero la dispensa: carne e pesce fresco, tonno e carne in scatola, latte e derivati, uova, olio, pane, pasta, riso, frutta, verdura, legumi, zucchero, caffè, tè, camomilla, cioccolato, lieviti e persino prodotti Dop e Igp. Una lista ampia che abbraccia le esigenze quotidiane, dal pasto principale alla colazione.

Non tutte le famiglie hanno lo stesso livello di priorità. I primi a ricevere la card saranno i nuclei con almeno tre componenti di cui uno under 14, con precedenza per chi ha l’Isee più basso. Subito dopo toccherà alle famiglie di tre componenti con minori, e in coda ai nuclei sempre di tre persone ma senza figli minori, ordinati in base al reddito.

Il cuore della misura resta però l’obbligo di utilizzo: se entro il 16 dicembre non viene effettuata la prima spesa, la carta perde validità e il contributo non potrà più essere recuperato. Un vincolo che il governo ha introdotto per evitare accumuli fittizi e garantire che il sostegno vada realmente a coprire i bisogni alimentari immediati.

Il valore complessivo dell’operazione sfiora i 600 milioni di euro e rappresenta uno degli interventi più rilevanti di sostegno diretto alle famiglie a basso reddito. La macchina organizzativa, che coinvolge Inps, Comuni e Poste, è già in moto. Ma la vera partita si gioca adesso: rispettare tempi e regole, perché quei 500 euro non vadano sprecati.