Il Consiglio comunale ha approvato la delibera per la cessione dello stadio San Siro a Milan e Inter, che hanno presentato un’offerta da 197 milioni di euro. La votazione è arrivata a notte fonda dopo una seduta fiume di quasi dodici ore. I voti favorevoli sono stati 24, mentre i contrari 20. Decisiva la scelta di Forza Italia di abbandonare l’Aula, abbassando così il quorum.
San Siro verso l’addio
Lo storico impianto, a cent’anni dalla sua inaugurazione, ospiterà la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 prima di essere abbattuto. Al suo posto sorgerà un nuovo stadio, moderno e funzionale, pronto in tempo per gli Europei di calcio del 2032.
Sala e Scavuzzo tra soddisfazione e cautela
“Abbiamo provato a scrivere una pagina nuova, e siamo solo all’inizio”, ha dichiarato la vicesindaca Anna Scavuzzo, parlando di soddisfazione per la prospettiva di trasformare l’area di San Siro. Il sindaco Giuseppe Sala, rimasto in Aula per tutta la seduta, ha commentato con poche parole: “Sono contento”.
Le divisioni politiche
Il voto non è stato privo di tensioni. Tra i 20 contrari figurano anche sette consiglieri della maggioranza, oltre a Lega, Fratelli d’Italia, Noi Moderati e un esponente di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che ha votato in dissenso dal partito. Non hanno partecipato al voto Marco Fumagalli (Lista Sala), che ha annunciato le dimissioni, e Manfredi Palmeri del centrodestra. Polemiche sono arrivate dai Verdi per l’uso della “tagliola” sugli emendamenti: dei 239 depositati, solo 25 sono stati discussi.
La prossima mossa
Ora la palla passa a Milan e Inter. “Adesso parte una pratica amministrativa non banale – ha sottolineato Scavuzzo – e tocca alle squadre fare una parte che fino ad ora hanno fatto troppo poco”.