Il Governo italiano ha deciso di tagliare del 65% i rimborsi destinati ai minori stranieri non accompagnati. A denunciarlo è Agostino Sella, presidente dell’associazione Don Bosco 2000, che avverte: “È una scelta gravissima che rischia, tra pochi mesi, di lasciare in strada centinaia di ragazzi di cui oggi ci prendiamo cura ogni giorno. Non parliamo di numeri, ma di vite: ragazzi che studiano, che seguiamo in percorsi di formazione e inserimento lavorativo, che hanno diritto a un futuro dignitoso”.
Una scelta che pesa sui Comuni
Secondo Sella, la decisione del Governo scarica la responsabilità sui Comuni, molti dei quali, soprattutto al Sud, si trovano già in situazioni di dissesto o predissesto finanziario. “La nostra classe politica è assente – afferma – e l’opposizione, salvo poche eccezioni come i sindacati, mantiene un silenzio tombale. Si preferisce tacere, evitando di spiegare le cause delle migrazioni e i diritti di questi minori, per paura di perdere consenso elettorale”.
Non è accoglienza “spicciola”
Il presidente di Don Bosco 2000 ricorda che la gestione dei minori richiede un impegno complesso e strutturato. “Garantiamo l’alfabetizzazione, il supporto scolastico, un’equipe multidisciplinare, l’avvio al lavoro in aziende che hanno bisogno di manodopera. Sono costi più alti rispetto all’accoglienza di un adulto, ma sono investimenti sul futuro di questi ragazzi e, di riflesso, sul nostro Paese”.
Un’operazione politica a danno dei più fragili
Sella sottolinea che centralizzare i costi non significa gravare sulla spesa pubblica, ma rispondere alle esigenze dei territori. “Oggi, invece, assistiamo a un’operazione politica che sacrifica i più fragili sull’altare della propaganda, mentre troppi politici pensano più alla propria poltrona che al bene del Paese”.