Estate, tempo di viaggi e destinazioni lontane, sempre più accessibili grazie ai voli a basso costo e a una mobilità globale senza precedenti. Ma insieme alle opportunità si moltiplicano anche i rischi per la salute. A ricordarlo è l’Istituto superiore di sanità (Iss), che invita a non sottovalutare l’esposizione a malattie infettive spesso sconosciute nei paesi occidentali.
Ogni anno oltre 1,2 miliardi di persone viaggiano nel mondo e sono circa 18 milioni i viaggiatori italiani che scelgono destinazioni estere, molte delle quali in Paesi tropicali o in via di sviluppo. Ma 36 ore bastano per attraversare il globo in aereo, un tempo inferiore al periodo di incubazione di molte patologie. Il risultato? I viaggiatori possono diventare inconsapevoli veicoli di infezioni, con potenziali ricadute anche sulla salute pubblica.
Vaccinarsi per proteggere sé stessi e gli altri
L’Iss invita ogni viaggiatore a prendere consapevolezza del proprio ruolo nella prevenzione. “Proteggere la propria salute significa proteggere anche quella degli altri”, sottolineano gli esperti. Fondamentale è programmare una consulenza medica pre-viaggio, 4–6 settimane prima della partenza, per valutare il rischio in base a: malattie preesistenti, stato vaccinale, allergie, prescrizioni in corso e meta prescelta.
Tra i rischi da considerare: acqua non potabile, alimenti contaminati, condizioni ambientali estreme, insetti vettori di malattie, contatti con animali o comportamenti sessuali a rischio.
In Italia sono obbligatorie le vaccinazioni contro:
- difterite, tetano e pertosse (DTaP)
- poliomielite (IPV)
- epatite B (HBV)
- Haemophilus influenzae b (Hib)
- morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPRV)
A queste possono aggiungersi vaccinazioni raccomandate in base alla destinazione. Per esempio, la febbre gialla richiede un certificato internazionale per alcuni Paesi dell’Africa equatoriale e dell’America meridionale. In Arabia Saudita, è obbligatoria la vaccinazione contro la meningite ACWY per tutti i viaggiatori, anche in transito. Nei Paesi con malaria endemica è invece raccomandata una chemioprofilassi preventiva.
Un invito alla responsabilità
La crescente mobilità globale è una grande opportunità, ma comporta responsabilità. L’identificazione e il trattamento tempestivo di eventuali malattie contratte in viaggio sono fondamentali per evitare la diffusione di focolai secondari. Per questo è cruciale non trascurare sintomi sospetti al rientro, anche se lievi.