Dopo l’attacco americano all’Iran, in Italia si alza il livello di allerta per il rischio terrorismo, con un’attenzione crescente verso la radicalizzazione giovanile, la propaganda online e i potenziali ingressi attraverso sbarchi e rotta balcanica. Il Viminale ha rafforzato le misure di sicurezza su tutto il territorio nazionale.
Giovani radicalizzati e rischio lupi solitari
L’ultimo caso è avvenuto a Perugia, dove un ventenne di origine marocchina è stato arrestato dai carabinieri del Ros: si era detto pronto a unirsi all’ISKP, la branca dello Stato Islamico attiva nella regione del Khorasan. Un episodio che conferma l’allarme lanciato da intelligence e antiterrorismo: aumentano in Italia i giovani, anche minorenni, che si radicalizzano online e potrebbero agire come lupi solitari, senza contatti con cellule strutturate.
L’effetto-Gaza e la nuova spinta propagandistica
Nel 2024 gli attentati terroristici in Europa sono raddoppiati rispetto all’anno precedente. La metà è legata direttamente al conflitto nella Striscia di Gaza. La maggior parte degli attacchi è stata condotta da under 30 con armi bianche, in luoghi pubblici. Con l’apertura del fronte iraniano, si teme ora un ulteriore incremento della propaganda jihadista online e una “chiamata alle armi” che potrebbe colpire anche l’Italia.
Arresti recenti e sorveglianza web
Il mese scorso a Milano è stato arrestato un ventenne egiziano, studente universitario, per propaganda jihadista e possesso di manuali per fabbricare ordigni. A marzo, a Merano, è finito in manette un 23enne perito elettrotecnico che diffondeva contenuti antisemiti e studiava esplosivi. A Palermo, a maggio, due giovani bengalesi di 21 e 18 anni sono stati fermati per aver condiviso materiale dell’Isis.
Sbarchi e rotta balcanica sotto controllo
Nel 2025 gli sbarchi in Italia hanno già sfiorato quota 30mila, con un incremento di 6mila rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Aumentano le partenze dalla Libia e si intensificano i controlli sui migranti in arrivo per intercettare eventuali profili a rischio. Sotto osservazione anche la rotta balcanica: da pochi giorni sono attivi pattugliamenti misti tra polizia italiana, slovena e croata al confine con la Bosnia, in via sperimentale per tre mesi.
Rafforzata la sicurezza interna e cyber
Dopo la riunione straordinaria al Viminale del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e del Comitato antiterrorismo, il Ministero dell’Interno ha diramato precise direttive a prefetti e questori: rafforzare la vigilanza su basi Usa, obiettivi israeliani, infrastrutture critiche, aeroporti e luoghi di aggregazione. L’incubo, oggi, è l’attentato isolato e imprevedibile in una piazza, a un concerto, nella movida.
Infine, è stato potenziato il presidio contro gli attacchi informatici. Settori dell’energia e della difesa sono ora sorvegliati speciali, potenziali bersagli della guerra ibrida che accompagna i conflitti internazionali.