Caso Pamphilj: fermato presunto assassino a Skiathos, identificate madre e figlia

Polizia a Villa Pamphilj

C’è una svolta decisiva nell’inchiesta sul duplice omicidio avvenuto a Villa Pamphilj, a Roma. Il presunto assassino è stato rintracciato e fermato in Grecia, sull’isola di Skiathos. La notizia è stata diffusa dal Tg1 e confermata da fonti investigative italiane.

L’arresto è arrivato al termine di indagini serrate condotte dalla Polizia di Stato, che nelle ultime ore hanno avuto un’accelerazione decisiva grazie a una serie di testimonianze ritenute affidabili. Tra queste, quella di un uomo che ha contattato la trasmissione “Chi l’ha visto?” raccontando di un violento litigio tra un uomo e una donna con in braccio una bambina.

L’episodio sarebbe avvenuto la sera del 20 maggio in zona Campo de’ Fiori, e sul posto sarebbe intervenuta una volante della polizia che ha identificato entrambi.

Un altro elemento utile alle indagini è arrivato da un’operatrice ecologica, la quale ha visto la donna montare una tenda a Villa Pamphili, fornita da un’associazione benefica che tiene traccia dei documenti di chi riceve assistenza. Queste informazioni hanno permesso alla polizia di risalire all’identità della donna e della bambina, madre e figlia, entrambe di nazionalità americana.

Il cerchio si è stretto anche attorno all’uomo, anche lui americano ma dai tratti latini, che era stato visto con loro. Si sospetta non fosse il padre della bambina. La sua presenza all’estero era già ipotizzata dagli inquirenti, e la conferma è arrivata con il suo rintracciamento a Skiathos.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e dallo SCO sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e del sostituto Antonio Verdi, proseguono nel massimo riserbo. Al momento non sono stati resi noti né i nomi né i dettagli sulle cause del duplice omicidio.