Un portiere di 13 anni è stato aggredito a Collegno da un genitore al termine di una partita del torneo Super Oscar. L’episodio, avvenuto il 31 agosto 2025, ha sconvolto il mondo sportivo. Il padre del ragazzo, Angelo, ha raccontato a Salvo Sottile su Lettere dal Farwest: “Ho temuto che lo uccidesse”. L’Associazione italiana arbitri (Aia) ha condannato l’atto, definendolo “vile e ingiustificabile”, e ha espresso solidarietà alla vittima.
L’aggressione al torneo
L’incidente è scoppiato dopo una zuffa tra giovani calciatori al termine della partita. “Uno spintone, qualche parola di troppo, un pugno volato”, ha descritto Angelo, padre di Thomas, il portiere aggredito. “Cose che succedono a quell’età, lo sport è anche questo.” Ma la situazione è degenerata quando il padre di un avversario, descritto come “una montagna alta due metri”, ha colpito violentemente il 13enne, trasformando una disputa giovanile in un atto di violenza.
La condanna dell’Aia
“Un atto di violenza che deve essere condannato da tutti coloro che si riconoscono nei valori sani dello sport”, ha dichiarato Antonio Zappi, presidente dell’Aia. “A nome degli arbitri italiani, desidero rivolgere a questo giovane portiere tutta la nostra solidarietà”, ha aggiunto, definendo l’aggressione “inqualificabile e ingiustificabile”. Zappi ha sottolineato che “la violenza è un problema sociale che si deve combattere tutti insieme”.