Criminalità in Umbria, il procuratore Sottani: “Crescono violenze, reati minorili e infiltrazioni mafiose”

Aumentano i reati legati alla violenza domestica, preoccupano i minori coinvolti in attività criminali e si rafforzano i segnali di infiltrazioni mafiose nell’economia regionale. È il quadro tracciato dal procuratore generale Sergio Sottani nella sua relazione preparatoria per l’anno giudiziario 2026, trasmessa alla Corte Suprema di Cassazione e pubblicata sul sito della Procura Generale di Perugia.

Aumentano i femminicidi e i maltrattamenti in famiglia

Nel 2025 in Umbria si sono registrati quattro omicidi volontari nella zona di Spoleto, di cui almeno uno riconducibile a un femminicidio. “Un dato anomalo e preoccupante per una regione come la nostra”, ha osservato Sottani, ricordando come già lo scorso anno avesse segnalato “un aumento della violenza e del rischio di epiloghi omicidiari”.

I reati legati al “Codice Rosso” – violenze di genere e domestiche – rappresentano il 30% delle richieste di misure cautelari, con un picco nell’area ternana. Nel complesso, i maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) sono aumentati del 30%, passando da 172 a 231 casi, mentre gli atti persecutori (art. 612 bis c.p.) risultano in calo del 20%. In crescita del 20% anche i reati di lesioni personali e violenza contro le persone, passati da 143 a 185.

Cresce la devianza minorile

Un fenomeno in forte espansione riguarda i reati commessi da minorenni, che Sottani definisce “un segnale di disagio sociale e culturale che impone una risposta integrata tra repressione e prevenzione”. La Procura Generale ha avviato, insieme all’Università di Perugia, un monitoraggio delle decisioni penali per mappare i territori di provenienza e le tipologie di reato. Tra i dati più allarmanti, l’aumento delle rapine tra minori, passate da 17 a 50, e i 37 procedimenti aperti per traffico di stupefacenti.

Narcotraffico: illeciti in calo, ma più organizzati

Il traffico di stupefacenti resta la principale attività criminale della regione. Nel perugino si registrano 317 procedimenti per spaccio (art. 73 dpr 309/1990), in aumento rispetto ai 293 dell’anno precedente. In calo invece i casi a Terni (da 158 a 125) e a Spoleto (da 102 a 74).
Il procuratore segnala “una forte presenza di soggetti stranieri, in particolare nigeriani e albanesi, spesso integrati nelle comunità locali ma coinvolti in reti criminali organizzate”. Proprio a Terni, nel maggio scorso, è stato arrestato un cittadino nigeriano accusato di appartenere a una cellula mafiosa nigeriana, un episodio che per Sottani “rappresenta un campanello d’allarme per il rischio di insediamenti mafiosi nel territorio umbro”.

Criminalità predatoria e sicurezza urbana

I furti in abitazione sono in aumento in tutta la regione, con un incremento del 30% nel perugino e un triplicarsi dei casi nel ternano. Le procure segnalano anche una diffusione di risse, scippi e violenze urbane, soprattutto nei capoluoghi. Sottani riconosce “l’impegno encomiabile delle forze dell’ordine”, ma invita a “rafforzare la vigilanza e il coordinamento, evitando narrazioni allarmistiche o strumentali sulla sicurezza”.

Cybercrime e radicalizzazione online

La relazione dedica ampio spazio alla criminalità informatica, dal cyberbullismo ai casi di istigazione al suicidio via Telegram, fino alla radicalizzazione religiosa online. Per migliorare la risposta investigativa, è stato sottoscritto un protocollo tra Procura Generale, Distrettuale e per i Minorenni per accelerare lo scambio di informazioni.

Reati economici e ambientali

Crescono del 20% i reati economici e fiscali, con 163 procedimenti per frodi tributarie contro i 130 dell’anno precedente. Preoccupano anche i traffici illeciti di rifiuti, mentre il fenomeno dell’usura “continua a non emergere in modo significativo”.

Allarme carceri e infiltrazioni mafiose

Il procuratore segnala l’aumento dei telefoni cellulari sequestrati negli istituti penitenziari umbri, 209 in tre anni, “quasi tutti a detenuti di alta sicurezza italiani”. Un dato che “indica la possibilità di comunicazioni illecite con l’esterno e la prosecuzione di attività criminali”.
Sottani conferma inoltre la presenza di detenuti di alto spessore mafioso nelle carceri umbre e ribadisce la “mancanza di una REMS regionale”, struttura sanitaria per detenuti con disturbi psichiatrici, definendola “una grave lacuna del sistema”.

“L’Umbria terreno fertile per la criminalità economica”

In conclusione, il procuratore generale avverte: “L’Umbria, pur restando estranea alle dinamiche mafiose tradizionali, è divenuta un terreno fertile per l’insediamento silente di soggetti collegati a organizzazioni criminali che agiscono attraverso canali economici e finanziari, alterando le regole di mercato e favorendo il riciclaggio.”

La relazione di Sergio Sottani, 73 pagine complessive, restituisce l’immagine di una regione che, pur conservando un alto livello di coesione sociale, è attraversata da nuove forme di violenza, degrado e criminalità economica che richiedono una risposta giudiziaria “ferma ma non ideologica, capace di coniugare sicurezza e giustizia sociale”.