Si tinge di giallo la tranquilla cornice di Villa Pamphilj, dove sabato pomeriggio sono stati rinvenuti i corpi senza vita di una donna di circa 40 anni e di una bambina di sei mesi. Il tragico ritrovamento ha aperto uno dei casi di cronaca nera più inquietanti degli ultimi mesi nella capitale. Al momento, gli investigatori non escludono alcuna pista, mentre si intensificano le attività per far luce su quanto accaduto.
I corpi sono stati scoperti in due punti diversi di Villa Doria Pamphilj, a circa 200 metri di distanza l’uno dall’altro. Il cadavere della donna era in stato avanzato di decomposizione, dovuto anche al forte caldo dei giorni scorsi, avvolto in una busta nera e nascosto tra alcuni oleandri nei pressi dell’ingresso di via Olimpica. La bambina di sei mesi, invece, è stata trovata successivamente, senza vita, in un’area non lontana. Una prima ricostruzione temporale suggerisce che la donna possa essere deceduta prima della piccola.
I primi risultati dell’autopsia non hanno evidenziato segni di violenza sul corpo della 40enne. Diverso, invece, il quadro per la neonata: sul suo corpicino sono stati rilevati segni sospetti, compatibili con un possibile strangolamento. Saranno necessari ulteriori accertamenti, comprese le analisi tossicologiche e genetiche, per confermare questa ipotesi e chiarire le cause precise del decesso.
Gli inquirenti sospettano che si tratti di madre e figlia, ma l’identità delle due vittime sarà stabilita solo dopo i risultati del test del DNA. Intanto, la Procura di Roma ha convocato un vertice investigativo per fare il punto sulle indagini. Presenti il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, il sostituto Antonio Verdi e i vertici della Squadra Mobile, che sta lavorando senza sosta per ricostruire la dinamica dei fatti.
La polizia ha effettuato nuovi sopralluoghi nell’area di Villa Pamphilj e continua a raccogliere testimonianze. Alcuni testimoni avrebbero riferito di aver visto un uomo con un “fagotto in braccio” nei pressi della zona, ma queste segnalazioni, al momento, non hanno trovato riscontri concreti. Gli investigatori stanno anche analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza nelle vicinanze, nel tentativo di identificare eventuali movimenti sospetti nei giorni precedenti al ritrovamento.
Molti dettagli restano avvolti nel mistero: chi erano le due vittime? Cosa le ha condotte fino a quel punto isolato del parco? E soprattutto, si è trattato di un omicidio, di un gesto estremo, o di una vicenda ancora più complessa? Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, ma non escludono alcuna pista: si attendono ora le conferme scientifiche per delineare un quadro più chiaro e, si spera, fare giustizia per due vite spezzate in circostanze tanto tragiche quanto oscure.