Il mistero che avvolge Villa Pamphilj: le indagini in loco e sulle vittime proseguono senza sosta

Villa Pamphilj

Una tragedia sconvolgente ha colpito il cuore verde di Roma: a Villa Pamphilj sono stati ritrovati i corpi senza vita di una giovane donna e di una bambina di circa sei mesi. Secondo le prime ipotesi degli inquirenti, la piccola sarebbe stata uccisa, probabilmente per soffocamento, la sera prima del ritrovamento avvenuto sabato pomeriggio. Il corpo era nascosto nei pressi di una siepe all’interno del parco.

A circa 200 metri di distanza, sotto alcuni oleandri, è stato rinvenuto anche il cadavere della presunta madre. La donna era nuda, coperta soltanto da un sacco nero, e in avanzato stato di decomposizione. Al momento non sono stati riscontrati segni evidenti di violenza sul suo corpo, e si ipotizza una possibile overdose. Tuttavia, solo i risultati degli esami tossicologici potranno confermare questa possibilità.

I primi risultati dell’autopsia sulla bambina indicano una morte per soffocamento, compatibile con un atto violento. Gli investigatori ritengono plausibile che chi ha compiuto il gesto conoscesse le vittime o avesse avuto contatti con loro.

Uno dei principali ostacoli nelle indagini è l’identificazione delle due vittime, al momento ancora senza nome. Le impronte digitali della donna non sono risultate presenti nelle banche dati delle forze dell’ordine, e si pensa possa trattarsi di una cittadina straniera, forse proveniente dalla Scandinavia o dall’Est Europa. Si ipotizza anche che madre e figlia fossero arrivate da poco in Italia e vivessero di fortuna, all’interno del parco, in contatto con la comunità di senzatetto che occupa alcune zone di Villa Pamphilj.

Per facilitare l’identificazione, la Questura ha diffuso le immagini ricostruite di tre tatuaggi presenti sul corpo della donna:

  • una rosa sul piede destro, vicino alla caviglia;
  • un disegno floreale con una stella sul fianco;
  • un surf con uno scheletro sul braccio destro.

La polizia invita chiunque riconosca questi segni o abbia informazioni utili a contattare immediatamente il numero di emergenza 112. La donna aveva un’età stimata tra i 20 e i 30 anni, capelli chiari, era alta circa 1,64 metri e pesava intorno ai 58 chili.

Nel frattempo, i campioni di DNA prelevati durante l’autopsia sono stati inviati ai laboratori della Polizia Scientifica per essere confrontati con le banche dati genetiche, nella speranza di risalire all’identità delle vittime.

Gli investigatori stanno cercando testimoni e elementi utili. Alcune testimonianze raccolte nel parco parlano di un uomo visto correre con un involucro tra le braccia poco prima del ritrovamento della bambina, ma al momento non ci sono conferme o riscontri. Anche l’analisi delle telecamere della vicina via Olimpica e di via Aurelia Antica non ha prodotto elementi utili, poiché la zona interna di Villa Pamphilj non è coperta da videosorveglianza. Un dettaglio che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stato sfruttato da chi ha compiuto il crimine.