La richiesta d’arresto per Giancarlo Tancredi, assessore alla rigenerazione urbana del Comune di Milano, continua a scuotere la scena politica. Mentre la magistratura procede con le indagini su uno dei filoni dell’inchiesta urbanistica, arrivano le prime reazioni dalle forze parlamentari e locali.
Il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FdI) parla di “espansione verticale inarrestabile” che Milano ha subito:
“Quel tipo di sviluppo, che fosse lecito o meno, è lontano anni luce dall’idea di città funzionale agli interessi dei suoi residenti. Ma più orientata a soddisfare quelli della finanza e della speculazione”.
La Lega milanese chiede invece un cambio di passo immediato da parte del sindaco Sala:
“La richiesta di arresto per un assessore del Comune mette in pericolo l’immagine della città. Milano non può sopportare un nuovo scandalo urbanistico”. La segreteria leghista denuncia anche la paralisi dello sviluppo economico, accusando la giunta di “incompetenza” e chiedendo “scelte celeri”.
Da Rifondazione Comunista arriva un attacco frontale al modello Milano:
“Si governa il territorio piegandolo agli interessi della rendita immobiliare, con la complicità diretta di pezzi delle istituzioni. Serve una svolta radicale nelle politiche della città”. Il partito chiede le dimissioni immediate dell’assessore Tancredi e un confronto pubblico tra le forze politiche e sociali della sinistra cittadina.
Il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani (FI) ribadisce la linea garantista:
“Bisogna essere garantisti sempre. Le considerazioni politiche sono altra cosa, e a Milano bisogna cambiare”.
Durissima la posizione del Movimento 5 Stelle, che torna a chiedere il ritiro definitivo del decreto “Salva Milano”:
“Il sistema parallelo che la magistratura sta portando alla luce è fatto da imprenditori senza scrupoli e amministratori compiacenti. Il sindaco Sala tolga il disturbo. Non ci fermeremo finché non sarà fatta piena chiarezza sui rapporti tra politica, amministrazione e grandi gruppi immobiliari”.
L’inchiesta giudiziaria ha già portato alla richiesta di sei misure cautelari. Tra gli indagati, anche l’imprenditore Manfredi Catella. La magistratura accusa i soggetti coinvolti, a vario titolo, di corruzione e falso, in relazione a presunte irregolarità nella gestione urbanistica della città.