Naufragio a Lampedusa, almeno 26 morti e 27 dispersi

Italy – March 26 2023 Mediterranean sea. Rescue vessel Louise Michel crew during a migrant rescue operation in the Mediterranean sea. March 24, 2023 Rescue ship Louise Michel – donated by Banksy – detained on the Island of Lampedusa after the rescue of 180 people. (Lampedusa – 2023-03-26, LM/ROPI) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Un incidente tragico al largo di Lampedusa registra almeno 26 morti, 27 dispersi e circa 80 sopravvissuti. Un drammatico bilancio che si inserisce in un contesto storico di migliaia di vittime nel Mediterraneo.

La tragedia al largo di Lampedusa

Un nuovo naufragio scuote il Mediterraneo centrale. A circa 14 miglia a sud-ovest di Lampedusa un barchino con un centinaio di migranti a bordo si è ribaltato nelle scorse ore. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbero almeno 26 i cadaveri già recuperati, tra cui quello di una neonata. Le persone disperse risultano 27, mentre tra i 70 e gli 80 superstiti sono stati tratti in salvo e sbarcati sull’isola.

Le operazioni di soccorso, ancora in corso, hanno visto il recupero dei corpi da parte delle motovedette impegnate sul posto. Le salme, già imbarcate, dovrebbero giungere in porto nelle prossime ore.

L’angoscia dell’Unhcr

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha espresso “profonda angoscia per l’ennesimo naufragio al largo di Lampedusa”. L’Unhcr ha sottolineato che dall’inizio del 2025 sono già 675 le persone che hanno perso la vita lungo la rotta del Mediterraneo centrale e ha rinnovato l’appello agli Stati affinché vengano “rafforzate le vie legali di accesso e i canali di protezione”.

La rotta mortale del Mediterraneo

Il dramma di Lampedusa non rappresenta un episodio isolato. Si inserisce in una lunga scia di tragedie che da anni colpiscono il Mediterraneo, trasformando questa rotta in uno dei corridoi migratori più pericolosi al mondo. Le cifre aggiornate mostrano un fenomeno strutturale che continua a mietere vittime, evidenziando la fragilità delle attuali politiche di gestione dei flussi e la vulnerabilità estrema di chi affronta questi viaggi.

Quella di oggi è l’ennesima conferma di una rotta che continua a trasformarsi in una tomba d’acqua per centinaia di migranti in cerca di sicurezza e dignità.