Omicidio a Capizzi, sedicenne ucciso in strada a colpi di pistola e un altro giovane ferito. La tragedia è avvenuta nella serata di ieri in via Roma, nel centro del piccolo comune della provincia di Messina. La vittima è Giuseppe Di Dio, 16 anni, studente dell’istituto alberghiero. I carabinieri hanno fermato tre persone sospettate di essere coinvolte nell’agguato.
La dinamica dell’agguato
Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo si trovava davanti a un bar quando un’auto con tre persone a bordo si sarebbe fermata nei pressi del locale. Uno degli occupanti sarebbe sceso dal veicolo aprendo il fuoco contro il gruppo di giovani presenti. I colpi hanno raggiunto mortalmente Giuseppe Di Dio e ferito un altro coetaneo, che è stato soccorso e trasportato in ospedale. La scena ha creato panico tra i presenti, in una serata che fino a pochi minuti prima sembrava ordinaria nella comunità.
Le indagini e i primi fermi
I carabinieri hanno fermato tre persone che si trovavano a bordo dell’auto individuata. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Enna e sono in corso accertamenti per chiarire le motivazioni dell’agguato e ricostruire ogni fase dell’episodio. Gli investigatori stanno ascoltando testimoni e analizzando eventuali immagini delle telecamere della zona per verificare la sequenza esatta dei fatti.
Il contesto e il dolore della comunità
Il giovane Giuseppe Di Dio era conosciuto in paese e frequentava un istituto alberghiero. La notizia dell’omicidio ha scosso la comunità di Capizzi, che si è svegliata tra incredulità e sgomento di fronte a un atto di violenza improvvisa e brutale. Il sindaco e le istituzioni locali hanno espresso vicinanza alla famiglia del ragazzo, mentre le forze dell’ordine proseguono le verifiche per definire il contesto e individuare eventuali ulteriori responsabilità.
Indagini in corso
Gli inquirenti stanno valutando diverse ipotesi di reato e non escludono che possano emergere elementi legati a dinamiche personali o a contrasti locali ancora da definire. La comunità attende risposte rapide, mentre le attività investigative proseguono con riserbo. L’omicidio a Capizzi riaccende l’attenzione sul tema della violenza giovanile e sulla necessità di interventi tempestivi per tutelare la sicurezza e la convivenza civile nei piccoli centri.







