Una maxi inchiesta scuote il Comune di Milano. Sono 74 gli indagati nell’indagine della Procura milanese che punta a fare luce su un presunto sistema di gestione deviata dell’urbanistica cittadina. Tra le ipotesi dei magistrati, la presenza di una “rete occulta e solidale” che avrebbe condizionato progetti e trasformazioni urbane a vantaggio di interessi privati, aggirando le procedure pubbliche. Tra le accuse: corruzione, falso, abuso edilizio, lottizzazione abusiva, induzione indebita.
Il fascicolo principale, che unifica diverse indagini, include anche quella che ha portato all’arresto del dirigente comunale Giovanni Oggioni e ora alla richiesta di custodia cautelare in carcere per l’assessore alla rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi. Tra gli indagati c’è anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha annunciato la sua presenza lunedì in Consiglio comunale per riferire all’aula sulla vicenda.
Secondo la Procura, il progetto “Nodi e Porte Metropolitane Milano 2050”, patrocinato gratuitamente dal Comune, sarebbe stato elaborato presso lo Studio Marinoni spa, dello stesso Giuseppe Marinoni, presidente della commissione paesaggio, per cui è stato richiesto l’arresto. Lo studio, tra marzo e dicembre 2023, avrebbe di fatto riscritto la mappa dello sviluppo cittadino, usando lo strumento del Partenariato Pubblico-Privato per evitare bandi pubblici.
Il gip Mattia Fiorentini dovrà ora decidere sulle sei richieste di arresto, dopo gli interrogatori fissati per il 23 luglio. Intanto, nella giunta di questa mattina a Palazzo Marino, convocata prima del terremoto giudiziario, i membri dell’esecutivo cittadino hanno espresso solidarietà a Sala, apparso provato dalla vicenda.
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