È in scena lo spettacolo teatrale “Amy Winehouse – L’amore è un gioco a perdere”, una produzione firmata Bis Tremila con la regia intensa di Daniele Salvo. In scena Marco Imparato, Melania Giglio e Lorenzo Patella, che hanno accettato di raccontarci l’essenza di questo omaggio teatrale alla grande voce di Camden Town.
Lo spettacolo è un viaggio musicale e interiore nella vita di Amy Winehouse, artista geniale e tormentata, icona fragile e ribelle. Una pièce drammatica, potente, che non pretende di fornire risposte, ma invita lo spettatore a sostare nell’ombra, a guardare dentro quell’“angolo sconosciuto dell’anima di Amy”.
“Amy ancora oggi rappresenta un enigma – afferma Melania Giglio – Come può una persona così piena di talento, come può un genio musicale come il suo votarsi all’autodistruzione? Perché nessuno è riuscito a salvarla?”
Lo spettacolo non cerca colpevoli, ma suggerisce una riflessione profonda sul confine sottile tra il dono e la dannazione, tra il successo e la solitudine. Melania, che porta in scena una Winehouse intensa e commovente, canta le canzoni rigorosamente dal vivo, accompagnata musicalmente da Marco Imparato (che interpreta Tyler James) e Lorenzo Patella (che interpreta Andrew Morris).
“È stata una precisa scelta del regista avere una parte molto consistente dello spettacolo cantata e suonata dal vivo” – racconta Melania. “Mi sembrerebbe irrispettoso nei confronti di una grande artista come Amy pensare di cantare in playback. Lo spettacolo è musicalmente molto ricco, grazie anche ai riarrangiamenti originali firmati da noi attori-musicisti.”
Lorenzo Patella, che porta in scena tutta la propria esperienza musicale, è diplomato al Conservatorio di Cosenza e al Liceo Classico Telesio. “Siamo stati scelti dal regista e dalla produzione attraverso delle audizioni molto attente e accurate”.
Continua Lorenzo Patella: “In effetti il mix attoriale e musicale che si viene a creare in scena credo sia molto efficace e ricco di sorprese. Marco Imparato unisce alla sua solida formazione attoriale delle caratteristiche musicali davvero originali e uniche. È un polistrumentista, in scena suona la chitarra e il flauto. Io suono la chitarra e il corno francese. Questo ci ha dato la possibilità di presentare al pubblico una versione delle canzoni di Amy senz’altro originale e inconsueta”.

“Ci restano molte cose (di Amy) – racconta Lorenzo – a volte queste cose possono sembrarci contraddittorie, ma in realtà fanno parte di uno stesso universo sconosciuto. Fanno parte della galassia Amy. Il suo timbro! vocale inconfondibile, il suo modo unico di comporre musica, il suo sguardo triste, i suoi eccessi, le sue fragilità, la sua generosità, il suo desiderio di normalità e di felicità, le sue dipendenze, il suo modo di amare totalizzante e senza difese”.
La pièce non indulge in voyeurismi né si lascia sopraffare dalla mitologia della “maledizione”. È piuttosto un atto di amore teatrale, di rispetto e di ascolto, verso una donna che ha bruciato ogni confine tra arte e vita.
Ma Amy poteva salvarsi? “Aveva accanto molte persone che le volevano bene – dice Melania Giglio – ed hanno cercato di salvarla in ogni modo. Forse hanno avuto più peso nella sua vita coloro che in qualche modo hanno cercato di sfruttarne il successo, hanno cercato di rubarne la luce. Nello spettacolo tuttavia lasciamo intendere che arriva un momento in cui una persona deve decidere di salvarsi. È triste da ammettere ma nessuno può salvare chi vuole affondare”.
La scelta del cast, frutto di audizioni accurate, ha permesso di unire in scena esperienze attoriali e musicali, creando un impasto narrativo e sonoro che emoziona profondamente.
E per i calabresi, una speranza concreta: vedere lo spettacolo anche nella loro terra. “Ci stiamo lavorando con molto impegno – dicono gli attori – Il nostro sogno è una serata dedicata ad Amy nel meraviglioso Teatro Rendano di Cosenza.”

Una serata che si preannuncia memorabile, anche per il forte legame che entrambi gli attori mantengono con la Calabria. Melania, originaria di Catanzaro ma romana d’adozione, torna spesso nella sua terra per condividere la propria arte con le nuove generazioni di interpreti. Lorenzo ha studiato a Cosenza, dove ha formato le sue radici artistiche.
“Amy Winehouse – L’amore è un gioco a perdere” non è solo uno spettacolo: è un atto di ascolto, un dialogo con un’anima complessa, un tributo appassionato e sincero che, con la forza della musica dal vivo e l’onestà del teatro, invita a non dimenticare ciò che Amy Winehouse è stata: talento, dolore, voce, mistero.
di Ernesto Mastroianni