Torna a Milano la Beautiful Work Week 2025, la manifestazione dedicata al futuro del lavoro e all’economia rigenerativa. Dall’11 al 14 novembre, negli spazi del Parco Center in via Ambrogio Binda 30, quattro giornate di talk, workshop ed esperienze aperte a chi crede che lavorare possa significare prendersi cura delle persone, delle organizzazioni e dei luoghi che abitiamo.
Un lavoro che genera valore e relazioni
La Beautiful Work Week invita a ripensare il lavoro non più come consumo di risorse, ma come atto rigenerativo. Il tema di quest’anno è il dialogo tra beautiful work ed economia rigenerativa: un approccio che sposta l’attenzione dal controllo al potenziale, dalla produttività all’apprendimento, dalla competizione alla collaborazione. L’obiettivo è riscoprire il lavoro come spazio che rigenera invece di consumare, connette invece di frammentare, ispira invece di esaurire.
Un laboratorio aperto di idee e pratiche
Ideata e organizzata da Cocoon Pro, in collaborazione con Alef, ALTA, Dual, Otherwise e Quint, la Beautiful Work Week è un laboratorio dove si incontrano visioni, strumenti e pratiche per costruire un futuro del lavoro più umano, consapevole e condiviso. “Scegliamo di generare un’economia migliore, dove i valori sono al centro. Un mondo del lavoro dove fiducia e apprendimento sono pratiche quotidiane, il risultato economico consegue in maniera esponenziale, e la tecnologia — soprattutto l’intelligenza artificiale — ci aiuta a lavorare insieme, meglio e con più significato”, dichiara Stelio Verzera, co-founder di Cocoon Pro.
Oltre la sostenibilità: l’economia che rigenera
Alla base della Beautiful Work Week c’è la visione dell’economia rigenerativa proposta da John Fullerton, ex banchiere di Wall Street e fondatore del Capital Institute. Nel suo saggio Regenerative Capitalism: How Universal Principles and Patterns Will Shape Our New Economy (2015), Fullerton scriveva: “Credo che ci sia un percorso verso la prosperità, sia materiale che certamente non materiale, molto più ampio di quanto avessimo immaginato.”







