Elisa incanta Osaka: voce, emozione e standing ovation

Elisa

È bastata una manciata di note per scatenare l’entusiasmo dell’Arena Matsuri di Expo 2025 Osaka. Le prime battute di “Eppure sentire” sono inconfondibili, e aprono il concerto di Elisa davanti a oltre 11 mila spettatori in piedi ad applaudirla con calore.

La cantante italiana, tutta vestita di bianco, illumina lo spazio che la circonda con la sua inconfondibile voce e la sua energia, due delle caratteristiche che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.

Il viaggio musicale attraversa lingue, emozioni e anni di carriera. Dall’italiano all’inglese – lingua che ha dominato a lungo le sue produzioni – Elisa si esibisce prima in “Labyrinth”, secondo estratto dal suo album d’esordio del 1997 “Pipes & Flowers”, e poi in “Rainbow”, brano del 2002 utilizzato anche nel film “Melissa P.” di Luca Guadagnino.

“È un giorno bellissimo” urla al microfono, ricordando che è la sua prima volta in Giappone, Paese che l’ha comunque influenzata molto con la sua cultura e la sua arte.

L’atmosfera cresce con “Broken”, e diventa pura intensità in “Poesia” ed “Heaven”, due tra i momenti più sentiti della serata. Arriva anche “Dillo solo al buio”, inedito uscito a novembre del 2024 e dedicato alla sua migliore amica, come affermato da lei stessa. L’interpretazione di “Hallelujah”, traccia indimenticabile di Jeff Buckley, è da brividi: la voce di Elisa arriva dritta al cuore del pubblico. Come a suggellare l’emozione, i fuochi d’artificio esplodono nel cielo dell’Expo.

Il live prosegue senza un attimo di pausa: entra il pianoforte, ed è il momento di “Anche fragile”. Poi “Dancing”, “The Waves”, “No Hero”. E ancora, “Luce”, il brano con cui Elisa vinse Sanremo nel 2001, che la consacrò agli occhi del grande pubblico.

Due ore di spettacolo intenso, un percorso musicale che ha toccato quasi trent’anni di carriera, tra pop raffinato e incursioni nel rock alternativo. Le ultime canzoni sono un’escalation di emozioni: “L’anima vola”, “Together” e infine “A modo tuo”, scritta per la figlia Emma, chiudono il concerto tra lacrime, sorrisi e un’ovazione collettiva.