Emma Watson dice addio a Hollywood: “Non mi manca il cinema. Scelgo la libertà, il rispetto e la gentilezza anche per chi non la pensa come me”

Emma Watson non ha nostalgia di Hollywood. A distanza di quasi sette anni dal suo ultimo film, l’ex protagonista della saga di Harry Potter racconta senza filtri il motivo del suo lungo addio alle scene. Una pausa che, col passare del tempo, è diventata una scelta consapevole di libertà. «Forse sono la persona più felice che sia mai stata. Non mi manca per niente la recitazione, anzi: non potrei immaginare di tornare in quel mondo adesso», ha confidato di recente.

Dopo Piccole Donne di Greta Gerwig nel 2019, Emma ha deciso di fermarsi. «Non mi sentivo più libera. Il sistema del cinema ti consuma, ti spreme, ti lascia senza spazio per respirare. Arrivi a pensare che il tuo valore dipenda solo da quanto vali al botteghino», ha spiegato. Da allora si è dedicata a se stessa, alla famiglia e ai progetti che le stanno a cuore, come la sostenibilità ambientale, la moda etica e il sostegno ai diritti civili.

Il successo arrivò prestissimo, quasi per caso. Quando a dieci anni fu scelta per interpretare Hermione Granger, Emma non poteva sapere che quel ruolo l’avrebbe trasformata in un’icona globale e, allo stesso tempo, in una prigioniera della sua stessa fama. «Ho amato recitare, ma a un certo punto è diventato impossibile distinguere la mia vita reale da quella pubblica. Ogni mia scelta era discussa, analizzata, commentata. Mi sentivo come se fossi continuamente osservata».

La svolta arrivò durante la pandemia, quando decise di allontanarsi da tutto e ripartire da se stessa. «Ho avuto il tempo di capire chi sono davvero. Per anni ho lavorato senza sosta, ma non mi ero mai concessa di vivere. Ora posso dire di aver trovato un equilibrio». Vive tra Londra e l’Italia, lontana dai riflettori. «Ho imparato a dire no, a non accettare più ruoli solo per paura di sparire. È una sensazione meravigliosa. Non voglio dimostrare niente a nessuno».

Negli ultimi mesi Emma Watson è tornata a far parlare di sé per un’altra ragione, più intima e coraggiosa: il suo rapporto con J.K. Rowling, l’autrice che le ha regalato la fama ma con la quale si è trovata in disaccordo sul tema dei diritti delle persone trans.

Era il 2020 quando Emma prese pubblicamente posizione contro le prime dichiarazioni transfobiche della scrittrice. Scrisse: «Le persone trans sono chi dicono di essere e meritano di vivere senza essere costantemente messe in dubbio». Parole nette, che segnarono una frattura.

Oggi, a distanza di anni, Watson ha voluto riprendere quell’argomento. Lo ha fatto nel podcast On Purpose with Jay Shetty, in cui ha risposto con maturità a una domanda diretta: «Non credo che avere visioni diverse significhi cancellare il valore di una persona. Non sarò mai dell’opinione che la mia esperienza con Jo (Rowling) venga spazzata via per le sue idee. Non tutto dev’essere un aut-aut».

L’attrice ha poi aggiunto parole di equilibrio: «Spero che anche chi non la pensa come me possa volermi bene, e che io possa continuare a provare affetto per chi non condivido. Ho capito che non è tanto ciò in cui crediamo, ma come lo comunichiamo. Oggi vedo un mondo in cui si tende a buttare via le persone, come se fossero usa e getta. Io penso che sia sbagliato».

E ancora: «Chiunque, qualunque sia la conversazione, dovrebbe essere trattato con rispetto e dignità». Watson ha concluso con una riflessione personale: «Quello che mi è dispiaciuto di più è non aver mai avuto la possibilità di avere davvero una conversazione con lei».

Le parole di Watson arrivano in un momento in cui J.K. Rowling continua a difendere le proprie posizioni con fermezza, dichiarandosi «vittima della cancel culture» e ribadendo di non considerare le sue opinioni “transfobiche ma basate su fatti biologici”. Il dibattito, riacceso dopo la condanna pubblica ricevuta dalla comunità LGBTQ+ e da parte del cast di Harry Potter, resta acceso. Daniel Radcliffe e Rupert Grint avevano già espresso il loro sostegno alle persone trans, come Emma, mentre la scrittrice ha accusato i tre di “ingratitudine” per aver preso le distanze da lei.

L’intervento dell’attrice riporta ora il confronto su toni civili, dopo anni di tensioni e silenzi. In molti fan della saga, sui social, hanno letto nelle sue parole un gesto di maturità, un modo per riconoscere la complessità delle relazioni umane senza schierarsi per forza in un campo o nell’altro. «Emma ha detto quello che molti pensano: si può non essere d’accordo senza odiare», si legge nei commenti più condivisi su X.

Il ritorno pubblico di Emma non è solo politico, ma anche umano. In questi anni si è laureata a Oxford, ha studiato regia e sceneggiatura, ha collaborato con marchi di moda sostenibile come Prada e Stella McCartney, e ha firmato una capsule collection di vini biodinamici con il fratello Alex. «La mia vita oggi ha ritmo e senso. È fatta di cose semplici: la natura, le persone che amo, il tempo per pensare. Non ho bisogno di red carpet per sentirmi viva».

Oggi Emma Watson guarda avanti. Sta lavorando a un progetto di regia e a una fondazione per promuovere l’empowerment femminile. «Se tornerò a recitare, lo farò alle mie condizioni. Non mi interessa la fama, mi interessa la libertà».

Dopo vent’anni di set, Emma Watson ha deciso di scegliere la vita vera. Senza clamore, senza rabbia, solo con la forza tranquilla di chi ha imparato a restare fedele a se stessa.