Si è conclusa domenica sera, con una Piazza Matteotti gremita, la prima edizione di InCastro – Festival del Pensare, evento che per tre giorni ha trasformato il borgo di Grotte di Castro in un laboratorio di idee, incontri, spettacoli e riflessioni dedicati al pensiero critico, alla filosofia, alla scienza e alla psicoanalisi.
Il bilancio tracciato dall’amministrazione comunale è entusiasta. “Una scommessa vinta sotto tutti i punti di vista”, ha commentato il sindaco Antonio Rizzello, sottolineando la straordinaria partecipazione di pubblico e l’alto profilo dei contenuti proposti. “Abbiamo dimostrato che la cultura muove interesse, confronto e anche economia. Grotte di Castro continuerà a lavorare in questa direzione. Possiamo già annunciare che stiamo programmando la prossima edizione, con l’ambizione di rendere il Festival del Pensare un evento nazionale, un marchio identitario per la nostra comunità.”
Il programma ha unito riflessione e divulgazione, offrendo momenti di alto livello con nomi di rilievo come Piergiorgio Odifreddi, Enrico Alleva, Charles Guttmann, Annie Cohen-Solal, Salvatore Maria Aglioti, Gilberto Corbellini, Marco Francesconi, Daniela Scotto di Fasano, Luciano Dottarelli e Alessandro Zocchi. Spazio anche al racconto scientifico e musicale con Ettore Perozzi, alle visioni poetiche di Michelangelo Gregori, ai laboratori esperienziali in riva al lago con Fab Lab Lazio Innova e Neurons.
A tessere il filo conduttore dell’intera manifestazione, Paolo Conte e Francesco Orzi, direttore scientifico dell’evento, che ha costruito un programma coerente, multidisciplinare e accessibile, capace di attrarre un pubblico trasversale per età e interessi.
Il successo di InCastro apre ora un nuovo orizzonte culturale per il territorio. L’appuntamento è già fissato: il pensiero tornerà protagonista a Grotte di Castro nel 2026.