Festival della Consapevolezza, tutto esaurito al Teatro Verdi per la serata finale. Padova si conferma capitale del pensiero spirituale contemporaneo

Salvetti: “Le persone non cercano più solo risposte, ma luoghi veri in cui riconoscersi”

La coerenza tra ciò che pensiamo, facciamo e siamo: è questo il cuore dell’intelligenza spirituale, il concetto che ha attraversato la quarta edizione del Festival della Consapevolezza, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e Unione Buddhisti Italiana come main sponsor, chiuso domenica sera a Padova con uno straordinario successo di pubblico e partecipazione.

Anche quest’anno, si è registrato il tutto esaurito in tutti i luoghi coinvolti. La due giorni si è conclusa con una serata evento al Teatro Verdi che ha visto la partecipazione di oltre 800 persone.

Festival della Consapevolezza, la sorpresa di ALICE

Sul palco, Marco Guzzi, poeta e filosofo,; Bernard Rouch, ricercatore spirituale; Marcello Foa, giornalista e saggista; e Lama Michel Rinpoche, maestro buddhista.

A sorprendere il pubblico è stata ALICE, un’intelligenza artificiale sviluppata dagli organizzatori del Festival, che ha interagito con il pubblico ponendo domande aperte e stimolanti: un esperimento innovativo, ma critico, di dialogo tra spiritualità e IA, capace di attivare nuove riflessioni sull’uso della tecnologia.

L’ideatore Andrea Salvetti: “L’intelligenza spirituale è la coerenza tra ciè che si sente e ciò che si è”

«Questa edizione ci ha mostrato con chiarezza che il bisogno di consapevolezza è reale e diffuso. Le persone non cercano più solo risposte, ma luoghi veri in cui riconoscersi, esperienze trasformative, spazi autentici dove potersi ascoltare e incontrare. Abbiamo visto volti commossi durante la meditazione al Palazzo della Ragione, ascolto profondo nei workshop, bambini che imparavano a dare un nome alle emozioni a Consapevolandia. L’intelligenza spirituale, per noi, è la coerenza tra ciò che si sente e ciò che si è. Ed è in questo allineamento che può nascere un vero cambiamento», dichiara Andrea Salvetti, ideatore del Festival.

Il programma, distribuito in due giornate, ha attraversato alcuni dei luoghi più simbolici della città – dal Palazzo della Ragione alla Loggia della Gran Guardia, dal Centro Culturale San Gaetano al Museo Eremitani, fino al Teatro Verdi – coinvolgendo decine di relatori e relatrici internazionali in talk, workshop, meditazioni guidate, incontri con gli autori.

Festival della Consapevolezza, appuntamento al 2026

Prodotto da un team multidisciplinare, il Festival ha visto la media partnership di Rai Radio 2, che ha accompagnato il Festival raccontandone lo spirito e i contenuti.

Il Festival della Consapevolezza si conferma così un punto di riferimento in Italia per chi desidera esplorare l’intersezione tra scienza, spiritualità, arte e pensiero critico, costruendo insieme una cultura più lucida, profonda e orientata al presente.

Appuntamento al 2026, per una nuova edizione all’insegna della trasformazione interiore.