Il Parlamento ha approvato all’unanimità la proposta di legge che istituisce la Giornata nazionale in memoria dei giornalisti uccisi a causa del loro lavoro, fissandola al 3 maggio di ogni anno. Una data simbolica che diventa ora momento solenne di riconoscimento istituzionale.
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha accolto la notizia con “grande soddisfazione”, sottolineando l’importanza di rendere omaggio a chi ha “messo la propria passione, la propria professionalità e il proprio coraggio al servizio di tutti noi, garantendo ai cittadini il diritto ad essere informati”.
Nel suo intervento, Meloni ha ricordato le storie di Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Peppino Impastato, Mario Francese, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano, Giancarlo Siani, Walter Tobagi, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota, Dario D’Angelo, Antonio Russo, Enzo Baldoni, Andrea Rocchelli, Maria Grazia Cutuli e Almerigo Grilz.
“Uomini e donne – ha dichiarato Meloni – che con il loro lavoro hanno fatto arrivare i nostri occhi dove altrimenti non sarebbero mai arrivati. In Italia come all’estero, dai teatri di crisi ai territori segnati dalla criminalità, fino a quei luoghi invisibili all’opinione pubblica”.
“Rendere omaggio a questi giornalisti è un dovere, che oggi viene sancito da una legge dello Stato e che ci impegniamo ad onorare”, ha concluso la Presidente del Consiglio.