In un panorama culturale in cui l’intelligenza artificiale sta prendendo sempre più il sopravvento, e un domani in grado di replicare e reinterpretare opere pittoriche con impressionante rapidità, il mondo dell’arte si interroga sul proprio futuro. A fare il punto, ai microfoni de LaCapitale, è Rosa Basile – gallerista e proprietaria della Basile Contemporary di Roma, anche lei in mostra alla fiera d’arte contemporanea “Roma Arte in Nuvola” da oggi 21 novembre fino a domenica 24 novembre.
Per Basile, la sfida non è temere la macchina, oggi un algoritmo può imitare uno stile, ma non può sostituire l’intenzione, il gesto, l’esperienza emotiva che un artista porta nel proprio lavoro.
“E’ come leggere un libro in digitale” – afferma Basile. “L’emoziona che ti da un quadro, vederlo e toccarlo realmente, sentirne quasi l’odore…credo e spero che questo non finisca mai. Io non credo molto all’evoluzione di accogliere tutto, ma la pittura sulla tela e la tela portata su una parete secondo me questo rimarrà per sempre”.
Parole di grande auspicio ed emozione quelle di Rosa Basile. La risposta del sistema dell’arte, dovrà passare per un rinnovamento profondo: più trasparenza sui processi creativi, maggiore tutela delle opere e, soprattutto, un ritorno alla centralità dell’artista come individuo.







