È stato proprio Rubens Francesco Giusberti uno dei protagonisti della serata finale della 79° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Salerno, andata in scena il 29 novembre al Teatro Augusteo. Sul lungo red carpet, dove hanno sfilato numerosi nomi del mondo dello spettacolo e del cinema, ha sfilato anche Rubens – premiato per la sua opera The Mirror of Princes, una rivisitazione contemporanea e audace della Divina Commedia.
Salerno, trasformata per l’occasione in un crocevia di culture e creatività, ha accolto il film di Rubens Francesco Giusberti come una delle proposte più originali del FICS 2025. La città, alle porte della costiera amalfitana, si è confermata ancora una volta scenario ideale per celebrare la settima arte in tutta la sua potenza evocativa.
Un’opera visionaria tra antropologia e sogno
Con The Mirror of Princes, Giusberti firma un film complesso e sperimentale, articolato in tre atti. Nato come documentario antropologico, il progetto evolve presto in un’esperienza onirica carica di simbolismi, radici culturali e suggestioni provenienti da ogni parte del mondo. La sua è una riflessione filosofica ed esistenziale che si serve di immagini potenti e di un linguaggio poetico per affrontare temi universali: la ricerca del sé, il potere, la caduta e la redenzione.

Le ispirazioni: da Kubrick alla pittura
Il regista non nasconde le sue influenze artistiche, fondamentali per definire uno stile che intreccia cinema e arti visive. “In termini registici – afferma Rubens – sicuramente Kubrick. È stato la mia fonte di ispirazione principale. […] L’arte in generale, soprattutto pittorica, è la mia fonte d’ispirazione principale. Io cerco di fare delle inquadrature come se fossero quasi dei quadri in movimento”.
La musica come cuore pulsante dell’opera
Elemento centrale del cortometraggio è la musica, pensata da Rubens come un vero strumento narrativo capace di agire direttamente sulla percezione dello spettatore. “La musica è estremamente importante – spiega il regista – perché va a penetrare direttamente nell’inconscio dello spettatore. Ho cercato di utilizzare questo linguaggio simbolico, fatto solo di immagini e musica, per andare a colpire la mente dello spettatore nel modo più diretto e veloce possibile”.
Un riconoscimento che consacra un percorso
Il premio ottenuto al Festival Internazionale del Cinema di Salerno rappresenta un’importante conferma per Rubens Francesco Giusberti, che con The Mirror of Princes i consolida come un’artista capace di unire ricerca, visione e coraggio, trasformando ogni opera in un viaggio multisensoriale.







