Ci sono voci che non appartengono al tempo. Voci che non si spiegano, si ascoltano soltanto — e ogni volta che risuonano, l’Italia intera si ferma, si emoziona, fa solo chapeau. Una di quelle voci è proprio quella dell’immensa Mina Mazzini: un patrimonio sonoro, un battito dell’anima collettiva che continua a vibrare anche dopo anni dall’addio alle scene pubbliche.
Nel pomeriggio di ieri, la “Tigre di Cremona” è uscita dalla sua riservata lontananza per sorprendere Fiorello, regalando un jingle speciale per la sua nuova trasmissione radiofonica dal titolo “La Pennicanza” in onda su Rai Radio2. “Ho ricevuto un messaggio vocale da una persona che è più di un mito, la cantante italiana più brava di sempre, una voce riconoscibilissima”, ha annunciato un Fiorello visibilmente commosso, prima di lanciare in diretta quelle poche, inconfondibili note.
Un attimo, un respiro, e subito la magia: il pubblico ha riconosciuto Mina. Fiorello ha sorriso, emozionato: “Un jingle di Mina vale più dei gioielli rubati al Louvre” E continua: “Non tornare, Mina, qui è una valle di lacrime. Viva Mina! Che bella sorpresa”.
Poche note, eppure sufficienti a ricordare perché Mina non è solo una cantante: è la voce che più di ogni altra ha attraversato generazioni, mode, rivoluzioni.
“Nel 2025 con l’intelligenza artificiale tutto può sembrare falso… ma questo è tutto vero!”, ha scherzato Fiorello. Arriva subito la conferma da parte del figlio e produttore della canta te – Massimiliano Pani Mazzini. Non si trattava di alcun artificio: era proprio lei ad aver cantato il jingle, era Mina!
L’omaggio al suo amico conduttore è diventato in un istante un regalo per tutto il Paese: un promemoria che la vera grandezza non ha bisogno di apparire, basta una nota per farsi ricordare. Perché quando Mina canta — anche solo per pochi secondi — l’Italia intera si ferma, sospira e si inchina. Chapeau, ancora una volta, alla voce più bella d’Italia.







