Oasis a Manchester: la città celebra il ritorno dei fratelli Gallagher

Liam e Noel Gallagher sul palco insieme per il concerto della storica reunion degli Oasis davanti a una folla in delirio

Il cielo sopra Heaton Park di Manchester ha tremato ancora una volta al suono degli Oasis, nella seconda delle quattro attesissime date “casalinghe” dei fratelli Gallagher. Una serata carica di emozione, energia e memoria collettiva, in cui le canzoni che hanno segnato un’epoca sono tornate a vibrare forti, in un coro unanime di circa 80.000 persone.

L’atmosfera, sospesa tra passato e presente, ha avuto il sapore inconfondibile di un ritorno alle origini, con Manchester che si è stretta attorno ai suoi figli più ribelli. Dalle prime note di Rock ‘n’ Roll Star agli ultimi echi di Champagne Supernova, è stato un viaggio nel tempo scandito da abbracci, sorrisi e occhi lucidi dei fan increduli di vederli insieme dopo ben 16 anni.

Le parole di una fan che da Roma ha raggiunto Manchester

A confermarlo un fan – Alice C. – che da Roma ha raggiunto Manchester per il concerto. “Mai e poi mai avrei immaginato che li avrei rivisti insieme e dal vivo – afferma Alice – avevo perso le speranze nel vederli riuniti. E’ stata un’emozione unica, mi sembra proprio di aver assistito ad un’evento storico, non potevo assolutamente perdermelo”.

Ricordiamo gli Oasis si erano sciolti a causa dei costanti litigi tra i fratelli Liam e Noel Gallagher, che hanno raggiunto il culmine nel 2009 prima di un concerto a Parigi, portando Noel a lasciare la band. Le ragioni di questi litigi erano molteplici, spaziando da questioni personali a divergenze artistiche. 

Heaton Park – sabato 12 luglio. Foto di Alice C.

Non c’era tensione fra i fratelli Gallagher – continua a raccontarci Alice da Manchester – c’era una bella atmosfera, sembrerebbe che la pace sia davvero tornata tra i due. Quando ho sentito parlare della reunion – racconta Alice – non riuscivo a crederci. Mi aspettavo al massimo un evento simbolico, un unico show celebrativo per rendere omaggio a una generazione, non certo un tour vero e proprio.”

I fan degli Oasis avevano acquistato i biglietti – per chi ce l’ha fatta – un anno prima e per dodici mesi hanno atteso con trepidazione, tra voci, sogni e un’incredulità che li ha accompagnati fino al giorno del concerto. “È stato un anno lunghissimo, pieno di attesa e incredulità – continua a raccontarci Alice, con voce ancora emozionata. Solo quando ho avuto il biglietto in mano e ho visto con i miei occhi il palco di Heaton Park ho capito che era tutto reale: gli Oasis erano tornati!”.

“Don’t Look Back in Anger” è diventato un inno collettivo di catarsi, cantato all’unisono da un pubblico che non ha mai smesso di credere nella magia degli Oasis. A ogni accordo, le distanze sembravano dissolversi: tra palco e platea, tra passato e presente, tra Noel e Liam, uniti nella forza della musica.

Le strade di Manchester tappezzate per gli Oasis – foto di Alice C.

Manchester era in festa da giorni

Strade tappezzate di poster, stand ufficiali e personale dedicato ad accompagnare i fan verso Heaton Park. Un’accoglienza travolgente per migliaia di persone arrivate da tutto il mondo – dall’Australia al Canada, passando per l’Italia – tutte unite da un’unica passione: la musica e gli Oasis.

È stata una celebrazione di ciò che gli Oasis hanno rappresentato e continuano a rappresentare: la voce ruvida della working class, la rabbia trasformata in poesia urbana, l’orgoglio di Manchester che vibra nelle vene di chi c’era, di chi non è riuscito ad esserci, di chi non ha mai smesso di ascoltarli, di chi era lì e ha cantato a squarciagola fino all’ultimo accordo.

Tram che portava a Heaton Park – Foto di Alice C.