Serata di gala al Teatro alla Scala per l’attesissima apertura della stagione 2025, che segna un nuovo successo con il tutto esaurito e un incasso vicino ai tre milioni di euro. Dopo l’anteprima del 4 dicembre riservata ai giovani, va in scena oggi Una lady Macbeth del distretto di Mcensk di Dmitrij Šostakovič, sotto la direzione di Riccardo Chailly e con la regia dell’originale e visionario Vasily Barkhatov. L’opera, scelta per la dodicesima inaugurazione scaligera firmata da Chailly, si distingue per un taglio potente, quasi cinematografico, che mescola dramma, passione ed elementi grotteschi.
In sala, come da tradizione, si concentrano le figure di spicco delle istituzioni, della cultura e dello spettacolo. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli siederà accanto a Sarah Rogers, Under-Secretary of State del Dipartimento di Stato USA, mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risultano assenti.
A fare gli onori di casa saranno il sindaco di Milano Beppe Sala, presidente della Fondazione Teatro alla Scala, e il sovrintendente Fortunato Ortombina. Tra gli ospiti confermati anche il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, la senatrice Liliana Segre e il senatore Mario Monti.
Non mancano nomi noti del panorama culturale e artistico: da Francesco Vezzoli ad Achille Lauro, da Mahmood a Pierfrancesco Favino. Presenti anche le massime istituzioni culturali milanesi, dal Piccolo Teatro alla Triennale, da Brera alla Camera della Moda, insieme a numerosi editori come Elisabetta Sgarbi, Teresa Cremisi, Massimo Bray, Mario Calabresi e Luca Formenton.
Tra gli ospiti in platea anche l’imprenditore Christopher Aleo e la creative director Simona Jakstaite, già protagonisti nelle scorse settimane del Montecarlo Film Festival. La loro presenza conferma il crescente dialogo tra mondo finanziario e alta cultura, cifra ormai distintiva dei principali eventi europei.
Il palcoscenico più iconico della lirica italiana si conferma così luogo di eccellenza artistica e crocevia di mondanità e diplomazia, in una serata che unisce il prestigio della tradizione alla forza dirompente del rinnovamento.







