Roma, Festa del Cinema: tra le opere prime sono tre le italiane

Valeria Golino sul red carpet – Festa del Cinema di Roma 2023

La 20ª edizione del Festival del Cinema di Roma, che quest’anno si annuncia particolarmente ricca di nuovi talenti. Saranno tredici i film in concorso nella sezione dedicata alle opere prime, in programma da oggi fino al 26 ottobre all’Auditorium Parco della Musica. Tutti correranno per il Premio Miglior Opera Prima Poste Italiane, riconoscimento ormai tradizionale del festival.

Tre titoli italiani in concorso

Tra i debutti nazionali spiccano tre film molto diversi tra loro: Breve storia d’amore di Ludovica Rampoldi, Elena del Ghetto di Stefano Casertano (entrambi nella sezione Grand Public) e Tienimi presente di Alberto Palmiero (Freestyle).

La nota sceneggiatrice Ludovica Rampoldi passa per la prima volta dietro la macchina da presa con un racconto di tradimento e intrecci sentimentali tra due coppie, i trentenni Lea e Andrea e i cinquantenni Rocco e Cecilia. Lea conosce Rocco in un bar e inizia con lui una relazione clandestina, “un tradimento come tanti che però prende una piega imprevista quando Lea comincia ad entrare nella vita di Rocco, fino a coinvolgere i rispettivi compagni in una resa dei conti finale”. Nel cast Pilar Fogliati, Adriano Giannini, Andrea Carpenzano e Valeria Golino.

Con Elena del Ghetto, Stefano Casertano racconta la Roma tra il 1938 e il 1943 attraverso la figura di Elena Di Porto (interpretata da Micaela Ramazzotti), donna ebrea realmente esistita che sfidò fascismo e occupazione nazista con coraggio e determinazione.

Infine, Tienimi presente, interpretato e diretto da Alberto Palmiero, è una sorta di “Ecce bombo della Generazione Z”: il protagonista Alberto, giovane di provincia con il sogno di fare il regista, arriva a Roma per inseguire la sua ambizione, ma tra progetti incerti e produttori sfuggenti finisce per tornare a casa, in una riflessione ironica e malinconica sulle illusioni del cinema e della giovinezza.

Cinema internazionale

Sul fronte internazionale, il cinese Wang Tong firma Wild Nights, Tamed Beasts, una storia poetica e struggente sulla solitudine degli anziani e lo smarrimento dei giovani, centrata sull’incontro tra una dolce badante e il guardiano di uno zoo sui generis.

In Esta Isla di Lorraine Jones Molina e Cristian Carretero, il giovane Bebo vive in una cittadina costiera di Porto Rico “tra le onde del mare e il cemento di un complesso di case popolari”, insieme al fratello Charlie, tra notti spensierate e giornate di pesca.

Arriva da Taiwan Left-Handed Girl di Shih-Ching Tsou, un viaggio colorato e corale nella Taipei contemporanea, vista attraverso gli occhi di più generazioni.

Il regista Joel Alfonso Vargas ambienta Mad Bills to Pay nel Bronx, dove due adolescenti scoprono l’amore “tra cocktail venduti per strada e un piccolo appartamento”, ma la realtà dura del quartiere li costringerà a crescere in fretta.

La francese Pauline Loquès debutta con Nino, storia intima di un giovane che scopre che il suo mal di gola è in realtà un cancro: il film alterna leggerezza e malinconia nel racconto del suo tentativo di condividere la notizia traumatica con gli altri.

In Our Hero Balthazar di Oscar Boyson, il protagonista cerca notorietà sui social denunciando la cultura delle armi americana, ma finisce per imbattersi in un uomo deciso a compiere una strage, in una riflessione amara sulla spettacolarizzazione della violenza.

L’attore britannico James McAvoy firma California Schemin, ispirato alla vicenda reale del duo rap scozzese Silibil N’ Brains: nella Dundee operaia dei primi anni 2000, Gavin e Billy sognano di sfondare nell’hip-hop, ma “con i loro forti accenti scozzesi nessuno li prende sul serio”.

In La Petite Cuisine de Mehdi di Amine Adjina, il giovane Mehdi è diviso tra due mondi: ama la cucina francese e la sua ragazza Léa, ma davanti alla madre Fatima “si finge un perfetto, ubbidiente figlio algerino”. Un film che esplora con tenerezza il tema dell’identità e delle radici.

Chiude la sezione Queens of the Dead di Tina Romero, una commedia horror ambientata a Brooklyn dove un gruppo di drag queen si esibisce in un capannone proprio nella notte in cui esplode un’epidemia di zombie.

Nuove visioni del Roma Cinema Fest

Tra cinema d’autore e sperimentazione, questa sezione conferma il Roma Film Fest come laboratorio di nuovi linguaggi e terreno fertile per i registi emergenti. Dalle storie intime italiane alle sfide del mondo globale, le “opere prime” di quest’anno raccontano la vitalità e la diversità del cinema contemporaneo.