Venezia, trionfo per “La Grazia” di Paolo Sorrentino: 8 minuti di applausi in Sala Grande

Toni Servillo, Anna Ferzetti, Paolo Sorrentino

Otto lunghi minuti di applausi, una standing ovation accolta da sorrisi emozionati e commozione: è questo il trionfale debutto de “La Grazia”, l’ultima opera del regista premio Oscar – Paolo Sorrentino. E’ stato presentato ieri sera in Prima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia, in una Sala Grande gremita. Presenti anche il presidente della Biennale – Pietrangelo Buttafuoco, e il direttore del festival – Alberto Barbera, che si sono congratulati con Sorrentino e con il cast al completo.

“La Grazia” segue i mesi finali del mandato Presidente della Repubblica Mariano De Santis, frutto dell’immaginazione del regista, che è un giurista cattolico, vedovo, profondamente segnato dalla perdita della moglie e dalla solitudine del potere. Questo personaggio è interpretato magistralmente da Toni Servillo, affiancato da Anna Ferzetti nel ruolo della figlia Dorotea, anch’ella giurista.

Al centro del film ci sono due potenti dilemmi morali: la decisione su due richieste di grazia, da parte di persone detenute in circostanze particolarmente drammatiche (una donna che ha ucciso il marito violento, un uomo che ha ucciso la moglie affetta da Alzheimer); la deliberazione su un disegno di legge sull’eutanasia, un tema irrisolto nel panorama legislativo italiano.

La pellicola esplora l’amore in differenti forme: per la moglie defunta, per la figlia, per il diritto e per l’idea di una politica ragionata e responsabile. Il dubbio, anziché la certezza, è il vero motore narrativo: “È importante porsi delle domande” afferma Sorrentino. “Troppo spesso ci governano politici che ostentano delle certezze per ragioni anche discutibili, legate spesso agli umori del proprio elettorato, alla necessità di far parlare di sé e distrarre. Quello che è peggiorato è che a volte queste certezze sono strampalate, non sono neanche sorrette da un pensiero forte e importante”. 

Dopo il successo de “La grande bellezza” e “È stata la mano di Dio”, Sorrentino torna dunque a raccontarci il mondo attraverso il suo occhio vigile e sofisticato e lo fa partendo da Venezia che, a fine proiezione, gli rende onore e merito con un applauso interminabile.