Capodimonte saluta don Fedoro Spadavecchia dopo dodici anni di servizio pastorale. Il parroco conclude ufficialmente il suo incarico in paese, iniziato nel luglio 2012, e proseguirà ora come cappellano del carcere “Nicandro Izzo” di Viterbo.
Una guida spirituale e comunitaria
Nel corso della celebrazione di sabato sera, nella chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, il sindaco Mario Fanelli ha consegnato a don Fedoro una targa commemorativa a nome di tutta la cittadinanza. “Don Fedoro ha rappresentato per Capodimonte un punto di riferimento costante, in grado di coniugare il rigore spirituale con un’umanità profonda e generosa. Sempre disponibile a sostenere le realtà e le iniziative sociali del territorio e sempre vicino alle persone più vulnerabili. Lo vogliamo ringraziare per ogni parola, per ogni gesto e per l’amore sincero che ha saputo donare alla nostra comunità in questi anni”, ha dichiarato Fanelli.
Momenti di fede e solidarietà
Giunto a Capodimonte dopo l’esperienza pastorale a Tuscania, don Fedoro ha accompagnato la vita del paese con gesti simbolici e concreti. Durante il lockdown del 2020 portò la Madonna delle Grazie a bordo di un furgone lungo le strade del borgo, donando conforto e speranza nei giorni più duri della pandemia. Tra i momenti più intensi anche il pellegrinaggio a Roma per il 90° anniversario dell’incoronazione della Madonna delle Grazie, culminato con l’incontro con Papa Francesco.
Cura del patrimonio e nuova missione
Accanto all’impegno spirituale, don Fedoro si è dedicato alla conservazione del patrimonio religioso del paese, curando la ristrutturazione dell’altare maggiore della chiesa parrocchiale e del tetto della chiesa di San Rocco. Da oggi continuerà il suo cammino come cappellano del carcere di Viterbo, incarico che ricopre dal 2023. Capodimonte lo saluta con affetto e riconoscenza, con l’augurio che possa portare anche nella sua nuova missione la stessa passione e la stessa fede che hanno segnato i suoi anni al servizio della comunità.