Nel cuore del Serpentone di Roma, simbolo di contraddizioni urbane ma anche di resilienza, prende il via il progetto PUI Corviale Portierato Sociale. Un’iniziativa innovativa e partecipata che punta a contrastare isolamento e marginalità nel noto complesso di edilizia popolare della periferia sud-ovest della Capitale, trasformandolo da luogo di solitudine a spazio di relazioni e cura condivisa.
Il progetto, avviato con un incontro di coprogettazione promosso da EUDECoop, intende costruire un modello di portierato sociale che vada oltre la funzione tradizionale: non vigilanza, ma prossimità, ascolto e connessione tra le persone e le realtà attive sul territorio.
A Corviale nasce il Portierato sociale: da porte chiuse a comunità aperta
L’idea nasce da un paradosso: Corviale ha nove porte sempre aperte, simbolo dell’accessibilità esterna, ma dietro le oltre 400 porte degli appartamenti si nascondono spesso solitudini e fragilità. Il portierato sociale vuole essere la risposta a questo bisogno inespresso di relazione e supporto, cercando di aprire le porte interne attraverso il dialogo, la presenza costante, la mediazione e la conoscenza reciproca tra abitanti e operatori sociali.
Il progetto non mira tanto a comunicare Corviale verso l’esterno – oggi finalmente noto anche per esperienze positive di rigenerazione – ma a favorire la comunicazione interna, per rendere visibili i bisogni e mettere in rete le risorse esistenti.
Un cruscotto condiviso per non disperdere le energie
Elemento chiave dell’iniziativa sarà la creazione di un cruscotto di monitoraggio e connessione, pensato per accompagnare il percorso progettuale, valorizzare le esperienze e mettere in relazione attori e saperi. Un archivio dinamico di problemi e soluzioni, utile a rendere il modello replicabile, scalabile e duraturo nel tempo e in contesti simili.
L’obiettivo è costruire un’esperienza di responsabilità sociale condivisa, capace di superare le frammentazioni tra le tante realtà che operano a Corviale, troppo spesso isolate tra loro, e generare una comunità coesa e resiliente.
Una nuova fase per il Serpentone
Corviale cambia volto anche grazie a questo tipo di interventi. Non solo rigenerazione architettonica, ma rigenerazione relazionale e sociale, che parte dal basso, coinvolge i cittadini e punta alla costruzione di un senso di appartenenza. Il progetto, che muove i primi passi proprio in questi giorni, guarda già al futuro con l’auspicio che l’estate sia occasione di ricarica, ma anche di fermento per costruire legami nuovi. Per Corviale, un altro passo verso un’identità rinnovata: da periferia simbolo di disagio a laboratorio urbano di innovazione sociale.