Un’iniziativa inedita e dal forte valore sociale sta prendendo forma a Roma, dove la lotta al randagismo si intreccia con la solidarietà verso chi vive in condizioni di estrema vulnerabilità. Si chiama “Homeless” ed è il progetto lanciato dal Canile della Muratella, gestito dalla Asl Roma 3, definito come il “primo e unico esempio del genere in tutta Italia”.
L’obiettivo? Offrire cure veterinarie gratuite a cani e gatti appartenenti a persone senza fissa dimora o con gravi problemi economici. Un modello integrato di assistenza che coniuga benessere animale e inclusione sociale.
Il progetto si appoggia al Canile Sanitario della Asl Roma 3, che assume la funzione di Canile Sovrazonale per il primo soccorso di animali randagi nei territori di Roma e Fiumicino. Ogni anno la struttura accoglie circa 1.500 cani e 850 gatti – nel solo 2024, i numeri parlano di 1.463 cani e 846 gatti – garantendo loro cure cliniche e chirurgiche di primo livello.
Importanti anche i dati relativi agli interventi: 833 sterilizzazioni effettuate su animali ospitati, a cui si aggiungono oltre 200 interventi in day-hospital, con dimissione in giornata. Gli interventi chirurgici complessivi hanno raggiunto quota 529.
“Per la prima volta viene messa a disposizione un’attività di assistenza clinica e chirurgica per cani e gatti che appartengono a chi non ha nessuna possibilità economica per prendersi cura di loro. Un progetto che opererà di concerto con le strutture e le associazioni operanti sul territorio a diretto contatto con l’assistenza a persone disagiate. Saranno loro a segnalare le persone realmente impossibilitate dal punto di vista economico all’assistenza del proprio animale”, spiega Giuseppe Cariola, responsabile della UOSD Controllo del Randagismo della Asl Roma 3.
L’iniziativa nasce da una visione triplice: garantire assistenza veterinaria gratuita, tutelare la salute pubblica e contenere il randagismo attraverso la sterilizzazione. Una risposta concreta a un problema doppio: il crescente numero di animali senza cure e le difficoltà, spesso invisibili, delle persone più emarginate.
“Homeless” si propone così come un ponte tra due mondi spesso dimenticati, quello degli animali abbandonati e quello delle persone escluse, offrendo a entrambi una possibilità concreta di cura e dignità.