Roma, a Ottavia la periferia si racconta attraverso un murale

periferia romana

Il 21 giugno, nel piazzale retrostante il centro commerciale Gulliver, i ragazzi del quartiere inaugureranno un murale simbolo del processo sociale ed educativo costruito con il progetto T-Essere il Territorio

Il murale non è solo un’opera artistica, ma il simbolo concreto di un processo sociale, educativo e urbano costruito nel tempo con i giovani del quartiere. Un percorso iniziato mesi fa con gli operatori di INTERSOS, organizzazione umanitaria, in collaborazione con le associazioni Atelier del Possibile e Linearmente e finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri. 

Attraverso attività di outreach (approccio che mira a raggiungere e coinvolgere attivamente persone e comunità fuori dagli spazi istituzionali), laboratori nelle scuole e incontri informali, i ragazzi hanno riflettuto sul valore dello spazio pubblico, sulla possibilità di immaginarlo diverso, più accessibile, più loro. Il murale nasce da questa spinta dal basso, tradotta in immagini e messaggi da un’équipe di street artist attivi nella rigenerazione urbana a partire dall’ascolto e dalla collaborazione.

Lo spazio scelto – il retro del centro commerciale Gulliver – non è casuale: chiamato dai giovani “le piscine”, è da anni un’area simbolo di incuria e abbandono, ma anche di aggregazione spontanea e non riconosciuta. È lì che il progetto ha scelto di intervenire, con un primo intervento di pulizia già avviato grazie alla collaborazione con Roma Capitale nell’ambito dell’iniziativa “Roma Cura Roma”, e ora con un intervento artistico e comunitario che intende trasformare un luogo di conflitto in uno spazio condiviso.

Il murale sarà realizzato nei giorni precedenti all’inaugurazione da giovani e artisti, con il supporto di educatori ed educatrici. L’opera finale racconterà in immagini i temi emersi nel percorso: il senso di appartenenza, la cura dei luoghi, la convivenza tra le differenze.

La giornata del 21 giugno si concluderà con un concerto rap aperto al quartiere: un modo diretto e potente per rimettere al centro le voci dei giovani e continuare a rivendicare, con l’arte e la musica, il diritto a vivere e trasformare i propri spazi.

T-essere il Territorio è un progetto che cuce legami, costruisce fiducia e dà forma a nuove possibilità a partire dalla voce e dall’iniziativa dei giovani. Un’esperienza di partecipazione reale che dimostra come il territorio possa essere trasformato da chi lo vive ogni giorno.