Il 19 aprile 2020 veniva pubblicata la norma Uni 11782 che definiva la figura dell’Utility manager, un consulente specializzato nella vendita di servizi energetici e di telecomunicazioni. Cinque anni dopo, a seguito di una lunga battaglia portata avanti da Assium e dal suo presidente Federico Bevilacqua, la figura professionale del nuovo consulente per le utenze è stata riconosciuta ufficialmente grazie all’approvazione di un emendamento al Decreto Bollette.
Una vittoria storica, sebbene l’accesso alla professione sia ancora facoltativo e non obbligatorio, comunque un passo in avanti importante secondo Assium “perché per troppo tempo gli utenti si sono trovati a confrontarsi con pratiche commerciali talvolta opache e con figure non sempre adeguatamente preparate, che hanno prodotto danni economici ingenti – spiega a La Capitale, il presidente Federico Bevilacqua – L’istituzione di requisiti professionali chiari e verificabili, unitamente alla valorizzazione delle competenze certificate, contribuirà ora in modo significativo a ristabilire un rapporto di fiducia tra consumatori e operatori del mercato”. Abbiamo raggiunto Bevilacqua alla vigilia del primo evento dedicato all’energia da quanto è stata istituita la nuova figura professionale.
“Utiliy management: imprese, enti e consumatori a confronto” è il titolo dell’iniziativa che venerdì 27 giugno a Rimini, aprirà un confronto tra istituzioni, associazioni di categoria, imprese e professionisti del settore sul tema della gestione delle utenze. L’incontro arriva in un contesto di grande incertezza per il settore energetico, con i prezzi in aumento anche a causa delle recenti tensioni internazionali che continuano a pesare su famiglie e imprese, preoccupate da una spesa energetica sempre meno prevedibile e sostenibile. L’occasione sarà utile, al presidente nazionale di Assium per fare il punto sul percorso che ha portato al riconoscimento della figura dell’utility manager nell’ordinamento italiano. Interverrà in collegamento l’onorevole Letizia Giorgianni, promotrice dell’emendamento che qualche mese fa in Parlamento ha ufficialmente istituito la figura del nuovo consulente per le utenze. Sul tavolo anche il parere di esperti del settore utility e rappresentati delle associazioni di categoria.
“Ci auguriamo che gli ultimi eventi nei conflitti in corso non producano gli stessi effetti della guerra in Ucraina, che ha fatto schizzare di 5 volte il prezzo dell’energia elettrica e del gas” – rileva Bevilacqua. “In tale contesto di incertezza, avere accanto un professionista, sia che si tratti di utenza domestica, di aziende o anche di enti pubblici, è di fondamentale importanza non solo per orientarsi all’interno del mercato libero, ma anche per tutelare il consumatore e metterlo al riparo da eventuali truffe o raggiri. L’Utility manager, in caso di aumento dei prezzi di energia e gas, non svolge la funzione di aiutare il consumatore a risparmiare. La sua figura deve essere associata alla tutela non al risparmio, ma può ad esempio consigliare di effettuare operazioni di fixing che consentono di bloccare i prezzi per un determinato periodo, magari a tariffe più alte rispetto al valore odierno ma senza rischiare di vedersi le bollette duplicate o triplicate perché nel mondo accadono avvenimenti che non possiamo controllare. Oppure può informare il titolare di una azienda o di un ente pubblico che nei prossimi mesi sono previsti aumenti ad esempio del 15%. Una informazione utile a gestire meglio la cassa e le spese piuttosto che subire passivamente l’arrivo della bolletta e non avere più la possibilità di agire. Inoltre, l’Utility Manager monitora i consumi, suggerendo strategie per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza energetica. Misure che non solo comportano un risparmio economico, ma contribuiscono anche a ridurre l’impatto ambientale”.